“È stato un risultato inaspettato” Così iniziano il loro racconto Erika e Miriana Massidda; due amiche, due ragazze, due sarde che nell’ultimo periodo, durante l’emergenza coronavirus, si sono esposte più che mai per voler aiutare in qualche modo la Sardegna e la sanità dei nostri ospedali, almeno nel loro piccolo. Attivando così su una piattaforma web GoFundMe una raccolta fondi per il SS. Trinità.
Come tutti sappiamo la situazione sanitaria è davvero precaria: medici e infermieri fanno turni disumani ed estenuanti, i posti di terapia intensiva sono inesistenti, materiali come mascherine e respiratori sono assenti. Questi sono alcuni dei tanti problemi, giusto per citarne qualcuno, che colpiscono non solo i nostri ospedali ma quelli di tutta Italia, e che vedono un collasso del sistema sanitario generale.
Così le due giovani di Sant’Antioco hanno deciso di aprire una raccolta fondi che ha visto un seguito inaspettato da parte di tutta la comunità sarda. L’idea è nata dopo che la nonna di Miriana era stata ricoverata settimane fa in terapia intensiva per due infarti. Proprio in quei giorni era scoppiato l’allarme in Italia. Dicevano di risparmiare le persone anziane o chi aveva problemi di cuore perché le sale di terapia intensiva erano poche e con pochi posti letto. Se il numero dei malati fosse stato più alto rispetto ai posti letto sarebbe stata una tragedia.
Così Miriana ed Erika decidono di aprire una raccolta fondi da destinare all’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari, l’unico presidio ospedaliero in grado realmente di ospitare casi di Coronavirus. Lo fanno, in 10 minuti, senza neanche pensarci, quando vedono i primi casi in Sardegna.
Erika ci racconta “Io ho accolto immediatamente l’idea di Miriana. Anche perché due anni fa ho perso un nonno proprio nella sala di terapia intensiva e sono molto sensibile al tema. In 10 minuti con Miriana quindi abbiamo creato la raccolta nella piattaforma Gofundme, che viene utilizzata in tutta Italia (anche Chiara Ferragni e Fedez hanno utilizzato quella piattaforma)”
Ecco come aderire al progetto: https://www.gofundme.com/f/sardegna-unita-per-gli-ospedali
Miriana incredula ci dice che in meno di 48 ore sono riuscite a raggiungere la cifra di 50.000 euro, il tetto massimo che si erano prefissate, ma non immaginavano di arrivarci, figuriamoci di addirittura di superarla. E così hanno deciso di estenderla a 100.000 euro. Ad oggi è passata una settimana e sono riuscite ad arrivare a 70.000 euro. Ma la strada non è stata facile, anzi, per aprire la raccolta hanno avuto tante difficolta:
“Devo dirti che non è stato per nulla facile fare questa raccolta; certo, sembra una stupidaggine aprire una raccolta fondi in 10 minuti, ma la burocrazia ci ha remato contro. Per essere vera la raccolta, ci deve essere un documento dietro, da parte delle istituzioni, da parte di ATS Sardegna, da parte del Santissima Trinità che certifica la veridicità della raccolta, e noi questo non lo abbiamo avuto fino ad oggi. Sia per il caos e l’agitazione che ci sono negli ospedali ora, sia tra le istituzioni. Chi si occupa di queste cose non ci ha fornito questo documento, ci siamo fatte in quattro per arrivare ai vertici dell’ospedale e per farci fornire quel documento.”
Oggi però Erika e Miriana hanno finalmente quel documento e ce l’hanno fatta. Un grazie particolare lo lanciano all’avvocato Filippo Pirisi di Cagliari, che si è offerto gratuitamente di darle una mano. Dopo quel documento firmato si sentono più cariche che mai di continuare questa battaglia, e di pubblicizzare e sponsorizzare ancora di più la raccolta fondi.
Infine, concludono: “Speriamo di arrivare ai 100.000 euro presto perché l’ospedale ne ha veramente bisogno. Mancano mascherine, manca di tutto, quindi prima possiamo dare questi soldi, meglio è."
“Aggiungiamo infine, ma non per importanza, che le condivisioni sono state tantissime. È stato bello vedere quanto tutto questo sta a cuore al popolo sardo. Ci sono stati tutti vicini. Non ci saremmo mai aspettate una risposta del genere. È giusto quindi ringraziare tutte le persone che hanno coniviso e stanno condividendo, ma soprattutto stanno donando, GRAZIE".
@Laura Pace