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17 Marzo 2020

Coronavirus, Esce a caccia di Pokemon, denunciato

In quarantena si sa, non si può uscire di casa, ma ci sono i furbetti che le provano tutte. L’ultima scusa? Quella di essere usciti a caccia di Pokemon. 

Domenica 15 marzo a San Fermo, Roma, una pattuglia ha bloccato un ragazzo con un tablet che si aggirava per le strade. I carabinieri hanno proceduto al controllo per capire il motivo della sua uscita vedendo il giovane impegnato con l'apprecchio digitale. 

"Buongiorno, lei ha l’autocertificazione con il motivo per cui si trova in giro per strada?” «Certo, ecco: sto cercando i Pokemon».

Non è finzione ma è la realtà, sebbene assurda, avvenuta per le strade di Roma. 

Spiegazioni strane raccolte in questi giorni dalle forze di polizia impegnate nei controlli ce ne sono tante, ma questa le batte tutte. La pattuglia così ha scoperto che l’uomo di 31 anni di rientro verso casa, dopo aver accompagnato la figlia,  si era fermato a dar la caccia ai Pokemon, utilizzando l’applicazione-gioco dal suo tablet.

Denunciato per non aver rispettato le misure restrittive imposte dal governo per la quarantena obbligatoria se non per motivi importanti, ha comportato al giovane una sanzione di 206 euro. Nonostante il numero dei morti per coronavirus stia aumentando esponenzialmente sempre più in questi giorni, c’è chi evidentemente non ha compreso l’importanza del rispetto dei divieti del decreto dato dal governo sul NON USCIRE DI CASA. 

@Laura Pace