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16 Marzo 2020

Calabria e Sicilia: non rimane che l'esercito

Molti ancora gli italiani che non rispettano le prescrizioni, al sud gli ospedali sono in grossa difficoltà, da qui l'appello a partire da Jole Santelli

I controlli sono sempre più serrati in tutta Italia come anche in Sardegna, giornaliero è l'appello dei sindaci di tutti i comuni: "Restate a casa. Rispettate le regole". E tanti ancora sono gli italiani che se ne fregano, escono dalle loro abitazioni per nulla, senza rispettare le prescrizioni pensando che questo sia solo un brutto scherzo, ma non è così. arrivano dal Sud le prime richieste, l'esercito potrebbe essere l'unica soluzione per far rispettare davvero la legge del governo rivolta indistintamente a tutta la penisola. Da Jole Santelli per la Calabria: "Credo che vada coinvolto il Viminale e l’esercito – ha spiegato – anche per la consegna del materiale, per cose che non è semplice affrontare. Ho parlato con Speranza e Boccia. Non immagino l’esercito in assetto da guerra", ha detto durante il suo intervento nel programma "mezz'ora in più".

 

La situazione del sud dell'Italia è senza dubbio la più disastrosa, mancano i posti, per Santelli la Calabria è la regione più in difficoltà: "La Calabria è probabilmente in una situazione peggiore rispetto a Puglia e Sicilia. Abbiamo solo 100 posti in terapia intensiva e ci mancano macchinari. Non sono in grado di dare una realistica previsione del contenimento. Servono macchinari, mi dicono che arriveranno tra 45 giorni e io che faccio? In Calabria ci sono 100 posti in terapia intensiva, non posso aspettare". L'appello arriva anche dalla Sicilia in linea con la richiesta di aiuto dall'esercito "Non rimane che richiedere l’aiuto all’esercito", ha detto, in modo da "mettere i militari ai posti di arrivo, così determiniamo anche un effetto deterrente" sono le parole di Nello Musumeci per la Sicilia.