I numeri delle donne vittime di violenza sono terrificanti, danno la dimensione del fenomeno ma sono anche utili per capire quali strategie mettere in atto, per educare e per prendere consapevolezza del fenomeno. Solo nei primi due mesi del 2020, in Italia, si contano già 14 vittime di femminicidio. Nel 2019 le vittime sono state in totale 75, alla luce di questi dati, l’8 Marzo, data della Giornata Internazionale della Donna, dovrà essere l’occasione per celebrare e per ricordare.
“Certamente i centri Antiviolenza sono un punto di riferimento specifico con personale formato su questo problema, che sa rispondere in maniera adeguata e nell’immediato a situazioni di emergenza e croniche”, dice Silvana Migoni presidente dell’associazione donne al traguardo, e sottolinea che “il Centro è l’unica “istituzione” al fianco delle donne sempre e comunque, che interloquisce con istituzioni comunali, locali e forze dell’ordine”. Ma c’è ancora molto da fare: “Ancora oggi molte donne non sanno di essere vittime di violenza, perché reputano le situazioni violente come normali nel ménage familiarie e così anche gli uomini stessi non sanno di essere perseguibili penalmente e vestono il ruolo delle vittime”, specifica la presidente. C’è da lavorare sui territori della Sardegna anche se i comuni si stanno attivando per gli sportelli e da ultimo il comune di Pula, qualche ora di sportello nei comuni può agevolare molte donne che non dispongono dell’autonomia economica" - “c’è anche una casa rifugio con la possibilità di ospitare le vittime con percorsi di gruppo guidato di uscita dalla violenza, per consentire alle donne di uscire effettivamente dalla violenza e dalla paura e soprattutto per non ricadere nella “trappola” con altri uomini”, conclude Silvana Migoni.
Una giornata dedicata alle donne in difficoltà come nei confronti di quelle che lottano contro l’emarginazione in un mondo che, finalmente, le vede sempre più protagoniste e meno ai margini della società. La Sardegna ha una percentuale di imprese guidate da donne superiore a quella nazionale fino a conquistare il quarto posto nella classifica che mette a confronto le venti regioni. A confermarlo è una recente indagine dell’Unioncamere, che ha preso in esame le iscrizioni nel registro delle imprese. Nell’isola, alla fine dell’anno scorso, le imprese al femminile erano il 22,9 contro una media del 21,9, e la tendenza a un distacco ancora maggiore è in aumento nel primo trimestre di quest’anno.
“L’8 marzo rappresenta l’occasione per rimarcare una parità ancora lontana tra uomini e donne nel mondo del lavoro e nel welfare occupazionale”. Con queste parole l’assessora regionale del Lavoro, Formazione e Cooperazione Sociale, Alessandra Zedda, ha ricordato la Giornata Internazionale dedicata a tutto il mondo femminile che deve essere vissuta “come momento di festa ma anche di riflessione” e ha voluto esprimere, nel corso di un incontro che si è tenuto venerdì con alcune rappresentanti della società sarda e di diverse comunità internazionali presenti in Sardegna, l’augurio di speranza verso la totale parità soprattutto nell’ambito del lavoro.
La Giornata internazionale dei diritti della donna ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo.
“Questa ricorrenza - ha proseguito l’esponente della Giunta Solinas - ci rammenta infatti i fondamentali principi di uguaglianza e dignità politica e sociale sanciti dalla nostra Costituzione, con pari opportunità di accesso ai pubblici uffici e alle cariche elettive. Purtroppo, questo principio non è ancora oggi pienamente attuato, soprattutto nel contesto sociale. Ecco perché questa ricorrenza deve rappresentare anche l’occasione per le Istituzioni per dire no a ogni forma di violenza di cui ancora oggi è vittima la donna, deve riacquistare il suo significato storico-sociale e tornare a essere un momento nel quale ribadire la centralità sociale della figura femminile”. La vicepresidente Zedda ha poi concluso affermando di “credere fortemente in una società che valorizzi l’apporto che le donne sanno e possono dare, nella vita come nel mondo del lavoro e per questo, attraverso l’assessorato, incentiviamo le imprese che assumono donne e supportiamo con un sussidio economico - il cosiddetto Reddito di Libertà - le vittime di violenza che vivono in condizioni di povertà o di dipendenza economica, soprattutto in presenza di figli minori.
Data l’emergenza Coronavirus incontri e seminari della Asl sono sospesi per oggi 8 marzo – secondo le prescrizioni imposte dal decreto anti-virus - anche in Sardegna ma i centri Antiviolenza e le associazioni sono sempre a lavoro per fare il possibile e aiutare le donne e per dare una voce a coloro che hanno bisogno di aiuto.