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25 Febbraio 2020

Zona Rossa il racconto di Marzio Toniolo

Marzio Toniolo, ragazzo sardo che vive nella zona rossa si racconta a Radio Sintony

Inizia così il suo primo post di Instagram,   che descrive senza censure il primo giorno di quarantena: “Ho deciso di postare alcune foto, giorno per giorno, di come stiamo vivendo questo momento a 2 km da Codogno. Questo non vuol dire andare a cercare il virus per quattro foto da mettere su Instagram, anche perché mi muovo in sicurezza […] Non è Chernobyl. Potrei farvi avere immagini molto più accattivanti, ma non me la sento di entrare in certi luoghi, anche perché di foto non ci campo. Se dovessi aver contratto il virus, vuol dire che ciò è avvenuto prima di quello che per noi è il Giorno 1”.

Parole forti quelle che arrivano dai social di Marzio Toniolo, ragazzo sardo che vive e lavora da un po’ di tempo a San Fiorano, a due km dal primo focolaio. Marzio è un professore di scuole primarie, ma anche un fotografo per passione. Da quando la sua cittadina è diventata zona rossa, ha iniziato a raccontare tramite i social in maniera chiara e senza censure, ciò che realmente sta avvenendo da quelle parti.

Il suo è un reportage di vita. Una sorta di diario di bordo, scritto giorno per giorno.

Noi ieri lo abbiamo intervistato in diretta radio e gli abbiamo fatto alcune domande per capire meglio cosa realmente sta accadendo. Potete ascoltare comunque l’intervista completa sul nostro sito tramite la sezione podcast di “Prossima Fermata” di Luca

Alle  domande in diretta Marzio ha risposto con una serenità disarmante dal perchè è iniziato questo racconto fino a come vive la sua famiglia e se stesso il percorso che sembra tratto da un film.  Sono racconti di vita quotidiana che per forza di cose sono cambiati in pochi giorni come quando Marzo Toniolo ci dice: 

"Per andare a fare la spesa noi nel paesino abbiamo un minimarket che è aperto regolarmente, così come è aperta la farmacia. Nel paese vicino, ovvero Codogno, ci sono dei supermercati più grandi "- continua  l'insegnante originario di Dolianova -  "Probabilmente ci andrò domani. Stiamo esaurendo le scorte in casa, dopotutto siamo in 6 e l’ultima spesa è stata fatta sabato scorso, quindi abbiamo bisogno di fare rifornimenti. Non sappiamo ancora se sia possibile acquistare online, ma sarebbe l’ideale."

E' un racconto positivo quello di Toniolo che continua: "Noi in famiglia stiamo bene, ma proprio stamattina ho scoperto che un amico ha contratto il virus e poi è guarito da solo tranquillamente; ha avuto una leggera febbre e un po’ di mal di testa che ha superato con dei moment. Ciò che mi rassicura è sentire queste storie. Oltre al fatto che i bambini sono immuni o comunque accusano bene il colpo. Bisogna usare i numeri 112 o 1500 solo in caso di sintomi importanti. Non è che per un colpo di tosse o un leggero mal di gola si telefona, non ha veramente senso" .

Il padre di Marzio si trova ora nella zona rossa e ci spiega che quella che sta affrontanto Massimo Toniolo, è una vacanza forzata: " Si, mio padre si trovava qua per una vacanza e sarebbe dovuto ripartire domenica scorsa per rientrare in Sardegna a Maracalagonis. Ma non se l’è sentita di ripartire in questo momento. Capisco che venga naturale scappare e voler andare in zone dove non c’è pericolo, ma non sono cose che si dovrebbero fare in questo momento. Se uno vi è dentro, dovrebbe avere il senso civico di rimanere nel posto in cui sta. Sarebbe da vigliacchi scappare, soprattutto se sa di star portando un possibile pericolo in un'altra città o paese, è un gesto azzardato.  Quindi mio padre rimarrà qua."

In futuro sicuramente risentiremo Marzio, intanto andate a vedere i suoi social e seguitelo su Instagram e Facebook! Oggi ha commentato il quarto giorno della quarantena scrivendo questo:

"Oggi sono uscito abbastanza presto e, per la prima volta, ho avvertito la sensazione di isolamento.
La sensazione, camminando per strada, è quella di essere nel Truman Show della Bassa Padana. Questo virus, oltre al disagio, ha portato alla luce le vecchie usanze, come girare per il paese e giocare a pallone in strada.
[…] Qui in casa si vive alla giornata, un po’ più serenamente. Il pomeriggio l’ho dedicato alle mie solite cose: le foto e le stronzate con gli amici lontani, specialmente dalla Sardegna, che nei momenti di supporto non mancano mai. Ho 36,9, ma facciamo finta che sia colpa della digestione post cena."