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21 Febbraio 2020

La vita davanti a sé: su Netflix con Sophia Loren

Sophia Loren torna in scena dopo dieci anni di assenza. Questa volta grazie al colosso dello streaming Netflix. Si intitola “La vita davanti a sé” ed è un film che vede Sophia nei panni di Madame Rosa, dal romanzo più famoso di Romain Gary.

Sophia Loren torna in scena a 85 anni, questa volta grazie al colosso dello streaming Netflix, il quale l'ha acquistata per un prossimo film; un film che vedrà la star, due volte premio Oscar, protagonista della vicenda.  

Tratto dal romanzo di Romain Gary, “La vita davanti a sé”, vedrà la Loren recitere nei panni di Madame Rosa, un’ebrea reduce da Auschwitz pronta a farsi carico di un bambino ripudiato da una prostituta, il piccolo Momo. Un dodicenne senegalese che l’ha derubata, ma del quale Madame Rosa si fa carico lo stesso. Intorno alle origini di questo bambino però ruota un’aurea di mistero. Tutti i mesi, infatti, la donna riceverà un mandato di pagamento per il suo mantenimento. I due supereranno insieme la loro solitudine, formando un’insolita famiglia in quel dì Bari.

Grande ritorno quindi per Sophia Loren, che manca dalla scena da ben dieci anni dopo il film “La mia casa è piena di specchi".

La nostra meravigliosa diva internazionale ritorna sotto i riflettori, questa volta sulla piattaforma internet più famosa dei nostri tempi, Netflix con “La vita davanti a sé”, quarto lungometraggio firmato dal figlio Edoardo Ponti (e anche la loro quarta collaborazione). 

Girato l’anno scorso a Bari, dall’Istituto Redentore al lungomare tra la fiera del Levante e San Girolamo, era stato già portato al cinema nel 1977 con protagonista Simone Signoret (Oscar miglior film straniero e César e David di Donatello per l’interpretazione di Simone). 

"La vita davanti a sé" uscirà nella seconda parte del 2020 in tutto il mondo.

La stessa Sophia Loren è molto entusiasta del lavoro realizzato e della collaborazione con Netflix: «Non potrei essere più felice di collaborare con Netflix per un film così speciale. Nella mia carriera ho lavorato con tutti gli studios più importanti ma posso dire con certezza che nessuno ha l’ampiezza di respiro e la diversità culturale di Netflix. Ed è proprio questo che apprezzo particolarmente. Hanno capito che non si costruisce una casa di produzione globale senza coltivare talenti locali in ogni paese, senza dare a queste voci l’opportunità di essere ascoltate. Tutti hanno il diritto di essere ascoltati, il nostro film parla proprio di questo e proprio questo è quello che fanno a Netflix».