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20 Febbraio 2020

Le ceneri in un vinile

Si chiama AndVinyly la pratica di pressare le ceneri in un vinile. Una canzone cantata dallo stesso defunto, una voce di famiglia o un aneddoto

I meno tradizionalisti scelgono la cremazione, il rito di far spargere le proprie ceneri anche in luoghi cari o ancora nei posti che hanno una certa importanza, dal mare alla montagna o chi ancora nel testamento preferisce la città, luogo natio d’affezione. La novità riguarda soprattutto gli artisti della musica ed è la possibilità di far pressare le proprie ceneri in un vinile, in grado di suonare canzoni, voci o messaggi. Si chiama AndVinyly e l’idea è di un musicista inglese di 49 anni, che si chiama Jason Leach, grande appassionato di musica ha fatto dischi per molto tempo ed ecco che un giorno, pensando al giorno in cui sarebbe morto, ha avuto l’idea.

Tra i primi che hanno scelto la modalità della cremazione i greci e i romani poi con la religione cristiana la pratica è stata sempre meno utilizzata. Diversi i personaggi famosi che hanno scelto di essere cremati: a Londra in un cimitero ebraico sono state disperse le ceneri della cantante Amy Winehouse, in mare nell’Egeo le ceneri del grande soprano Maria Callas. Tra i cantautori italiani, Lucio Battisti, Mia Martini, Fabrizio De Andrè e ancora Pino Daniele. Dall’idea dei vinili-cenere di Leach è nato il sito ufficiale, senza pensare che sarebbe potuto nascere un business ma troppe sono state le richieste per un disco così speciale evidentemente caro non solo a Leach. Al via le richieste dei musicisti interessati alla cremazione e trasposizione delle proprie ceneri su disco, felici di essere ricordati un domani durante i giri di una canzone amata e che potesse ricollegare i cari davvero a lui.

Ma come vengono prodotti questi vinili così speciali? Il procedimento – spiega l’ideatore – è lo stesso dei comuni vinili ma per una corretta risoluzione ci vogliono alcuni accorgimenti da rispettare, come delle presse particolari tali da dosare in maniera precisa le ceneri da inserire nel disco. "Tra una traccia e l’altra capita si sentano più crepitii del solito", spiega l'ideatore di AndVinyly ma "fa parte della pratica", tra le tante cose, Jason Leach è solito lasciare una tracia libera, chi l'ascolta può percepire nel silenzio dei giri senza suono la melodia dell'anima della persona scomparsa. 

 

@Marherita Pusceddu