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1 Febbraio 2020

La pratica non sanzionata dell'acquisto di likes

L'allarme riguarda Facebook, Instagram e Twitter - rischio frode per singoli o aziende - che possono comprare il favore del pubblico senza sanzioni ad hoc'

In un mondo dove prevale lo schermo smartphone alla vita reale, gli affetti si contano a suon di like e di favori. Che siano pollici all’insù o cuoricini - a seconda del social di riferimento - è folle la corsa per la raccolta virtuale di “amicizie” e si fanno carte false pur di attirare più osservatori possibili. Ecco che, in linea alla tendenza, bastano solo 300 euro per comprarsi i “likes” di qualche sconosciuto ci si chiede se tale pratica sia legale o meno. Di certo è una prassi illegale ma non ci sono sanzioni adeguate. L’allarme, che riguarda Facebook, Twitter e Instagram, arriva dal rapporto di Falling Behind: How Social Media Companies are Falling to Combat Inauthentic Behaviour Online, che è stato redatto dallo Strategic Communication Centre of Excellence della Nato. La pratica illegale del traffico di follower online è in crescita soprattutto in Europa e continua a proliferare a causa dell’assenza di sanzioni ad hoc che disciplinino tale reato. In che cosa consiste? Con 300 euro si possono comprare 3.530 commenti – 25.750 mi piace – 20 mila visualizzazioni e 5.100 follower. Se non si vuole spendere così tanto e il budget ha a disposizione soli 10 euro, il pacchetto prevede 990 follower su Facebook, 2.439 su Twitter, 3.846 su Instagram o 458 su YouTube. Che siano semplici privati, influencer, aziende o politici, il fenomeno è ad alto rischio di pericolo, frode per tutte le categorie coinvolte soprattutto per il fatto di gonfiare in maniera non veritiera le campagne di informazione e l’acquisto di prodotti. Insomma, una pratica che raggruppa diversi milioni di euro e che si fa difficoltà a debellare a causa del vuoto normativo che porta con sé l’assenza di sanzioni specifiche.

@Margherita Pusceddu