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14 Gennaio 2020

Il canto Tenore a Bitti

Si rinnova e si amplia il museo multimediale, grazie a nuove tecnologie che rendono ancora più tangibile ed esperibile per il visitatore ciò che succede dentro il cerchio del canto e del ballo.

Il canto Tenore trova una nuova casa a Bitti. Il Museo Multimediale diventa sempre più interattivo. Il visitatore verrà traportato dentro il cerchio "magico" corale dei tenores, o ancora potrà fargli scoprire le regole del ballo sardo attraverso un gioco interattivo che guida i suoi passi a ritmo di su ballu lestru, su dillu, e su passu torrau. Una convenzionale visita museale si trasforma così in una vera e propria giornata esperienziale, all’interno di un'arte come quella del Canto a Tenore, inserita dall’Unesco tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità. Il progetto è stato presentato oggi nella sede dell’assessorato regionale alla Cultura e prevede quindi il rinnovo e l’ampliamento del già esistente museo multimediale, grazie a nuove tecnologie che rendono ancora più tangibile ed esperibile per il visitatore ciò che succede dentro il cerchio del canto e del ballo. L’esperienza si arricchisce con la possibilità di ritrovarsi virtualmente dentro le vie del paese, durante le ricorrenze nelle quali queste manifestazioni canore avvengono. Una vera e propria app georeferenziata infatti – tra le novità del Museo – porterà il visitatore tra le vie del paese dove il canto a tenore raggiunge le finestre nelle serenate notturne. Il progetto prevede quattro ambienti interattivi e un’applicazione mobile: Sala Tenores Interattivi; Sala Cantos e Ballos; Aula didattica interattiva; I luoghi del canto con Visore Oculus; Applicazione Mobile Genius Loci. È prevista l'apertura al pubblico del Museo di Bitti il giorno 15 gennaio: la mattina sarà dedicata alla visita da parte degli studenti delle scuole, mentre il pomeriggio a tutti i visitatori. “Bitti si conferma punto di riferimento importantissimo per la valorizzazione del canto a tenore”, ha spiegato il sindaco di Bitti Giuseppe Ciccollini, “l’intervento è un primo passo che ci porterà all’apertura, entro i prossimi 12 o 15 mesi, di un polo museale dedicato alle sonorità e dove l’antico canto dei pastori avrà un ruolo centrale”.

@Monica Magro