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11 Dicembre 2019

Identità digitale, minori e Profili Social

I vostri figli minorenni hanno un profilo Facebook o su un altro social network?

L’uso dei social network da parte dei minorenni è sempre più abituale in tutto il mondo e anche se molti credono sia uno strumento innocuo, bisogna non dimenticarsi che l'utilizzo non conforme di questi mezzi espone i più piccoli e giovani a molti pericoli.

‘Osservare Oltre’ (Associazione Nazionale Presidi ed eTutorweb) ha somministrato per il Tg3 un sondaggio, atto ad immortalare un contesto gravoso e preoccupante, determinato da regole che non vengono seguite, dal pressapochismo dinnanzi a certe irregolarità con conseguenze indicibili, quali il cyberbullismo

Sono stati intervistati ben 7896 bambini e ragazzi tra i dieci e i quattordici anni, tutti studenti della scuola media inferiore, i quali hanno risposto alle domande in modalità anonima, senza alcuna influenza degli adulti ed in assoluta libertà.

Un preambolo indispensabile per considerare validi gli esiti di questo sondaggio e la normativa vigente: per utilizzare i social network bisogna avere almeno quattordici anni, tra i tredici ed i quattordici è possibile farlo, ma con la supervisione dei genitori. Sotto i tredici anni è semplicemente vietato usare Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat o WhatsApp. Se un tredicenne attraverso una di queste applicazioni menzionate commette un reato o provoca danni, il responsabile diretto è il genitore, tenuto alla sorveglianza dei minori (Culpa in vigilando).

Cosa emerge dal sondaggio? L'’84% possiede un social network ma nessuno al momento dell’iscrizione ha indicato la sua vera età, neanche quel 22% che si è registrato con uno dei genitori presente, e il 91% non parla con mamma e papà di quelle che scrive o che legge su internet. Di nuovo il 91% si adirerebbe molto se gli adulti gli vietassero l’uso delle piattaforme social. Considerato il campione e il risultato, risulta evidente e sconcertante quanto la normativa semplicemente non venga applicata.

Inoltre, sempre dallo stesso sondaggio, emergono importanti aspetti sociali, come ad esempio il cyberbullismo. Tutti sappiamo quanto questo tema sia contemporaneo e grave poichè rappresenta una forma di bullismo condotto attraverso questo strumento globale, internet. Nell'analizzare i dati del sondaggio,
la sensazione concreta è che il fenomeno non sia ben compreso:  il 73% dei ragazzi intervistati ritiene che essere presi in giro sui social non sia importante e il 67% dichiara di divertirsi a guardare video amatoriali in cui alcune persone vengono ridicolizzate e prese in giro.

@Mariazzurra Lai