La differenza salariale tra uomo e donna si riduce, ma purtroppo a ritmi troppo lenti. Gli uomini, in sostanza, continuano ad essere avvantaggiati nel mondo del lavoro e a guadagnare di più. Il gender gap in materia di stipendi è passato dall'8,8% del 2014 al 7,4% del 2017, ma nonostante ciò le donne sono ancora soggette in misura maggiore ai contratti part time (ben il 63%) rispetto agli uomini.
Ma non è finita qui. I maschi otterrebbero anche un maggiore vantaggio dai loro titoli di studio. Dall'ultimo report effettuato dall'Istat sui differenziali retributivi del 2017, è emerso che le donne laureate hanno una retribuzione oraria inferiore di oltre 3 euro rispetto ai loro colleghi maschi laureati.
Ma le donne non solo le sole ad essere discriminate nel mondo del lavoro. A far loro compagnia ci sono anche gli stranieri e i nati nelle regioni del Mezzogiorno. Infatti, notevole è la differenza tra le retribuzioni orarie dei lavoratori del nord e del sud Italia e tra le retribuzioni dei nati nella penisola e dei nati all’estero.
@Alba Marini