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4 Dicembre 2019

Affitti in nero: nel cagliaritano oltre 2 milioni

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale dall’inizio del 2019 hanno perfezionato 50 controlli.

Gli “affitti in nero” tema delicato soprattutto negli ultimi tempi in cui i controlli sono sempre più fitti da parte delle Fiamme Gialle per la mancata dichiarazione al Fisco dei ricavi derivanti dai canoni d’affitto. Nel capoluogo sardo le Fiamme Gialle del Comando Provinciale dall’inizio del 2019 hanno perfezionato 50 controlli e in tutto i canoni di locazione non dichiarati sono stati 2.183.000 euro. I controlli nel cagliaritano sono stati a macchia d’olio per tutto l’hinterland, portati avanti con sopralluoghi “porta a porta” tra questi si è potuto accertare che molti degli immobili “controllati” erano effettivamente locati ad aziende attive nei propri rami d’impresa. Ad esempio, negli ultimi giorni, i Finanzieri di Sarroch e Sanluri hanno concluso due attività di controllo per smascherare gli affitti in nero una nei confronti di un residente a Capoterra e poi nei confronti di un cittadino di Guspini. Gli immobili erano stati locati ad aziende dal 2014 al  2016,  che avevano corrisposto, nel primo caso rispettivamente canoni di locazione pari a 3.800 euro e 6.840 euro.  Per capirne di più, a rischiare la causa dell’affitto in nero (quando il contratto non viene registrato entro 30 giorni dalla sua stipula) sono sia il padrone di casa che l’inquilino entrambi infatti subiscono le conseguenze e una parte delle sanzioni per evasione fiscale. Il proprietario perde il diritto di sfrattare il conduttore (l’inquilino) con la procedura speciale, che può attivare solo con regolare contratto di locazione e poi rischia di non poter chiedere gli arretrati d’affitto. L’affittuario rischia invece di dover pagare la cartella esattoriale per l’evasione dell’imposta di registro e le sanzioni per l’evasione. Le conseguenze con il fisco sono le sanzioni: dal 60 per cento al 120 per cento dell’imposta evasa in caso di mancata indicazione del canone nella dichiarazione dei redditi; e dal 90 al 180 per cento in caso di dichiarazione infedele ossia in misura inferiore a quella reale.

@Margherita Pusceddu