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3 Dicembre 2019

Cagliari - Sampdoria 4 - 3

Cerri all ultimo secondo, come nelle favole

Da una rimonta subita a una effettuata a volte il passo è breve, ma le sensazioni e le emozioni che ne derivano sono decisamente diverse. Dal Lecce alla Samp, la settimana più pazza e più intensa del campionato del Cagliari si conclude nel migliore dei modi, come nelle favole. Il gol vittoria al novantaseiesimo arriva grazie al colpo di testa magistrale dell'uomo più criticato (e fischiato) negli ultimi tempi, quell'Alberto Cerri che non t'aspetti e che si prende una rivincita personale così bella, così perfetta, che nemmeno lui si sarebbe sognato di immaginare.

Il Cagliari ha battuto la Sampdoria dell'ex Ranieri per 4-3 e l'ha fatto al termine di una partita pazza e al cardiopalma, una di quelle partite che per l'adrenalina non ti lasciano dormire la notte. Siamo soltanto alla 14/a giornata di campionato, ne mancano cinque alla fine del girone d'andata, ma sembra che sia passata una vita da quelle due sconfitte di inizio campionato contro Brescia e Inter. Ed effettivamente ci troviamo a commentare tre mesi fra i più belli della storia rossoblù: dodici risultati utili consecutivi, un quarto posto in classifica con 28 punti e un Joao Pedro a segno già 9 volte (e terzo in classifica marcatori).

Eppure la sfida contro i blucerchiati non è stata soltanto rose e fiori: buono l'avvio di gara, perché per quasi mezzora sono stati i rossoblù a fare la partita, con Rog e il solito Nainggolan a suonare la carica, ma con un Castro, a sorpresa titolare al posto di Nandez, un po' sulle gambe e in difficoltà nel trovare la giocata giusta. Anche le punte sembravano meno ispirate del solito: Simeone imbrigliato tra Colley e Ferrari, Joao meglio, ma poco efficace in area. Le uniche occasioni erano arrivate con la botta di Faragò da fuori e con una spizzata di testa del brasiliano fuori bersaglio.

La strategia della Samp sembrava funzionare: chiusi a protezione della porta difesa da Audero e pronti a ripartire. C'era da aspettarselo, Ranieri l'ha impostata così e i fatti, a lungo, gli hanno dato ragione. Dopo la mezzora, tra l'altro, i blucerchiati hanno iniziato ad affacciarsi nella metà campo rossoblù e al 35' Quagliarella per poco non si inventa il gol dell'anno con una rovesciata delle sue, neutralizzata da un riflesso felino di Rafael. Poco dopo, l'episodio sfortunato: Pellegrini scivola in area e cadendo sgambetta Gabbiadini. Per Aureliano non ci sono dubbi, è rigore e al capitano della Samp non sembra vero poter festeggiare il vantaggio due minuti dopo quel gesto tecnico che avrebbe meritato miglior sorte.

Il raddoppio di Ramirez a inizio ripresa sembrava il sigillo sulla vittoria ospite, ma questo Cagliari ha sette vite e un cuore enorme. A suonare la carica, manco a dirlo, il capitano, che al 69' prende palla sulla trequarti, si accentra e scarica un destro da fuori che si infila all'angolino. Ma le cose facili non piacciono a questa squadra, perché un minuto dopo Faragò si dimentica di Quagliarella in area, e il bomber blucerchiato trova un sinistro al volo che fulmina Rafael sul suo palo. Partita chiusa? Ma quando mai. Gli ultimi venti minuti sembrano infiniti e la squadra ci crede. Nel giro di tre minuti Joao Pedro trasforma in oro i cross di Pellegrini e di Nainggolan, trovando una doppietta da urlo per il 3-3. A questo punto può succedere di tutto, persino che Maran getti nella mischia Cerri e che questi risponda col gol più importante della sua carriera. E così, al sesto minuto di recupero, da un altro cross teso di Pellegrini emerge la testa del numero 9 rossoblù per la girata vincente. Cerri impazzisce di gioia e con lui i suoi compagni e i quindici mila della Sardegna Arena.

Giovedì si replica contro la Samp in Coppa Italia, domenica in trasferta contro il Sassuolo. Non siamo nemmeno a metà campionato e vorremmo che questo momento magico non finisse mai.

 

@Francesco Cucinotta