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21 Novembre 2019

No alla pesca dei ricci di mare in Sardegna

E' attiva dal 1 novembre la stagione della pesca dei ricci. Diversi gruppi ambientalisti accendono la battaglia contro la Regione: "Stop per 3 anni".

I ricci di mare: specie a rischio e tutti lo sanno. Ma la Regione continua ad autorizzarne la raccolta, sempre con dei limiti – che sia chiaro – ma i ricci (Paracentrotus lividus) ad oggi vengono ancora pescati. Dal primo novembre è infatti attiva sull’isola la stagione della pesca dei ricci di mare che terminerà il 15 aprile 2020 e così si legge nel sito della Regione Sardegna. I limiti e le prescrizioni da seguire sono tante ma oramai non bastano la situazione è al limite dell’estinzione.

  • La pesca è consentita:

    a) ai pescatori marittimi professionali, iscritti nel registro dei pescatori marittimi, esclusivamente dall’imbarcazione mediante asta e specchio per ricci” (tradizionalmente chiamato “cannuga”), anche con l’ausilio del coppo, unicamente se in licenza è autorizzato ai sensi di legge l’attrezzo Arpione (HAR)“;
    b) ai pescatori professionali subacquei, in possesso di autorizzazione per la pesca subacquea professionale, in apnea o con l’uso di apparecchi ausiliari per la respirazione, esclusivamente a mano o con l’ausilio di qualsiasi strumento corto atto a staccare il riccio dal substrato;
    c) ai soggetti che esercitano la pesca sportiva o ricreativa, in apnea e in immersione - senza l’uso di apparecchi ausiliari per la respirazione – e solo manualmente;
    d) Il pescatore professionale subacqueo, se accompagnato da assistente a bordo dell’imbarcazione, può raccogliere giornalmente una quantità di esemplari pari indicativamente a 4 ceste (dimensioni: altezza 35 cm, lunghezza 60 cm, larghezza 50 cm) equivalenti, per due unità lavorative, a circa 2000 esemplari. Se il pescatore professionista non è accompagnato da un assistente può raccogliere giornalmente esemplari pari indicativamente a 2 ceste equivalenti a circa 1000 ricci;
    e) Il pescatore sportivo o ricreativo può raccogliere un numero massimo di 50 ricci solamente nel giorno di sabato ed esclusivamente per consumo personale. La taglia minima di cattura è di 50mm esclusi gli aculei.

 

Oltre 7 mila le firme raccolte della petizione per la moratoria della pesca dei ricci nei mari sardi e la battaglia da parte degli ecologisti continua, soprattutto il Gruppo d’intervento giuridico non si arresta, non ci sta alla liberatoria e decide di lanciare un nuovo allarme. Un chiaro appello contro le iniziative “troppo liberali” della Regione Sardegna, perché ciò che urge in questo momento di crisi per la salvaguardia della specie è: “Uno stop – tassativo - di almeno 3 anni”. Il rischio quasi certezza è che i ricci spariranno presto dai mari della Sardegna, ciò che si chiede per evitare il drastico presagio è non solo la moratoria dalla pesca dei ricci per almeno tre anni, ma monitoraggi marini e provvedimenti di sostegno ai pescatori cui temporaneamente sarà preclusa la pesca. Tutte le associazioni ambientaliste continuano la loro battaglia, capeggiate dal Gruppo d’intervento giuridico, soprattutto dopo il rapporto dell’Agenzia Agris (Agenzia per la ricerca in agricoltura) del 14 ottobre scorso sul monitoraggio dei ricci nei mari sardi. Oramai, dai dati, emerge che la pesca dei ricci ha assunto caratteristiche industriali. Solo da parte dei pescatori professionisti sono stati pescati in 10 anni 25.320.776 ricci, senza contare le specie prelevate per la pesca amatoriale e con la pesca abusiva.

 

@Margherita Pusceddu