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14 Novembre 2019

Nuovo sito del Polo Museale di Sanluri

E’ on line il nuovo portale www.castellosanluri.it , una vetrina tutta nuova di promozione culturale e museale di Sanluri

Un nuovo sito accattivante e aggiornato sul Castello e sul polo museale cittadino.

E’ on line il nuovo portale www.castellosanluri.it , una vetrina tutta nuova di promozione culturale e museale di Sanluri

In particolare, il sito fa riferimento ai musei del Castello e a quello della Casa del Pane e del Civraxu ed è suddiviso in 4 sezioni principali.

L’home è completamente dedicata al Castello, c’è poi la sezione del Museo del Pane, gli eventi e le notizie e le modalità di visita al castello.

Particolarmente interessanti sono le descrizioni dei percorsi e degli itinerari tematici e didattici che propongono i musei cittadini.

- Finalmente abbiamo un sito degno e aggiornato del complesso museale della nostra cittadina – dice il sindaco Alberto Urpi – Il sito fa conoscere e scoprire l’offerta museale e culturale di Sanluri che speriamo di arricchire ulteriormente-.

Sanluri, antico borgo medioevale situato strategicamente a metà strada fra i due capoluoghi di Cagliari e Oristano, ospita un attivo Polo Museale formato dal Castello, teatro di scontri fra gli eserciti Aragonesi e quelli del Regno di Arborea, e dalla Casa del Pane, dedicato al noto Civraxu e alla panificazione.

La felice posizione e lo sviluppo economico raggiunto, ne hanno fatto il capoluogo del Mediocampidano, che si estende dalle colline della Marmilla ai rilievi dell’Iglesiente.

La conformazione del suo territorio vanta molte testimonianze di frequentazioni che risalgono al periodo nuragico e fenico-punico.

In parte pianeggiante e in parte collinare il Mediocampidano è caratterizzato da un’economia di tipo agro-pastorale.

Il Castello medievale (1355), fu teatro degli scontri fra gli eserciti Aragonesi e quelli del Regno di Arborea. Venne conquistato dal Re d’Aragona durante “Sa Battalla” il 30 giugno 1409 e divenne residenza feudale fino al XIX sec.

Nel 1920 venne acquistato dal Generale Nino Villa Santa che lo restaurò per ospitare:

• il Museo del Risorgimento “Duca d’Aosta” con cimeli e documenti della Prima Guerra Mondiale tra i quali il Tricolore della Vittoria e il bollettino del Comando Supremo firmato dal Generale Armando Diaz;
• una Collezione di ceroplastiche (XVI – XIX sec);
• la sua Residenza interamente arredata con mobili d’epoca (XVII- XIX sec.).