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6 Novembre 2019

Partita la campagna antinfluenzale in Sardegna

La Asl di Sassari ha acquistato circa 69 mila dosi di vaccino, quella di Olbia circa 30 mila, a Cagliari 89 mila 600 dosi.

È partita anche nell’isola la campagna antinfluenzale, Il 46 per cento di copertura vaccinale è stata raggiunta per il 2018 e per questo anno si vuole fare ancora di più: “Quello che vorremmo fare è migliorare la copertura e questo anno abbiamo acquistato un 15 per cento di dosi di vaccino in più per migliorare”, spiega Gabriele Mereu, responsabile delle vaccinazioni per Ats Sardegna. La campagna di distribuzione per i medici di famiglia è già stata avviata con un buon risultato: “Abbiamo già distribuito, soltanto nella Asl di Cagliari, 35 mila dosi di vaccino. Dosi già presenti nei frigoriferi dei medici che ne hanno fatto richiesta e che stanno già prenotando e praticando la vaccinazione ai loro pazienti” sottolinea Mereu. In Sardegna per questo 2019/2020 sono state già soddisfatte le richieste, le dosi verranno suddivise in proporzione alla popolazione nelle otto aree sociosanitarie dell’Ats: “Per esempio la Asl di Sassari ha acquistato circa 69 mila dosi di vaccino, quella di Olbia circa 30 mila, quella di Cagliari – che è la più grossa – ne ha acquistato 89 mila e 600 dosi” specifica l’Ats Sardegna.

 

L’isola cerca di fare sempre più ma in relazione al panorama nazionale non è tra le vette: “Rispetto alle coperture dell’anno passato, in classifica, l’isola è ultima, preceduta solo dalla provincia autonoma di Bolzano, siamo al 46 per cento” dice il responsabile dei vaccini per la Sardegna e specifica che “non siamo tanto distanti dalla media nazionale che si aggira intorno al 53 per cento per un gap di 7 punti percentuali”. Le coperture sono molto basse in Sardegna, come in Italia e in Europa, dove soltanto l’Inghilterra e l’Islanda del Nord registrano un risultato ottimale. Il periodo migliore per vaccinarsi è proprio questo, novembre e dicembre: “A dicembre termineremo la campagna, perché il virus dell’influenza circola anche nei mesi di febbraio, marzo e aprile, anche se in misura ridotta”, spiega Mereu. Ma le cautele sono importanti dato che “l’anno scorso è proprio nell’ultima settimana di aprile che in tutta Italia ci sono stati 56 mila casi di influenza va da sé che bisogna vaccinare fino alla fine di marzo”. Ma a chi è indirizzato il vaccino? Sicuramente alle categorie a rischio, anziani sopra i 64 anni a prescindere dalle patologie ma si parte dai bambini a partire dai sei mesi in su (prima dei 6 mesi il vaccino non si può fare). Per le donne in gravidanza è consentito e consigliato: “E molto importante vaccinare le donne in gravidanza soprattutto dopo l’ultimo caso in Sardegna, di una madre che ha perso la vita in gravidanza” - ma per questo anno c’è per la categoria un’importante novità - “si può vaccinare dal primo trimestre e non dal secondo”. Alcune categorie di lavoratori possono usufruire della vaccinazione gratuita, si parla delle forze dell’ordine, vigili del fuoco e personale sanitario e tutti coloro che lavorano in uffici di pubblico interesse. I medici di famiglia – al di là delle trattative sindacali -, hanno sempre dato disponibilità in materia di vaccini. “Siamo molto fiduciosi. Hanno già ritirato 35 mila dosi di vaccini per riconfermato il loro obiettivo principale che è quello di fare prevenzione”, spiega, ancora, il responsabile delle vaccinazioni Gabriele Mereu e conclude: “L’anno scorso abbiamo ricevuto il miglioramento di coperture di 10 punti percentuali e l’accordo è stato fatto a dicembre”.

 

@Margherita Pusceddu