Il buco dell’ozono ha raggiunto l’estensione minima dai tempi della sua scoperta avvenuta nel 1982. L’ozono è una molecola formata da tre atomi di ossigeno che scherma la Terra da una radiazione ultravioletta del Sole, come ben sappiamo questi raggi sono fortemente nocivi e provocano tumore alla pelle, problemi agli occhi e creano danni irreversibili alle piante. Sono 10 i milioni di chilometri quadrati rispetto ai 16 milioni di metri dello scorso otto settembre. I dati sono ufficiali e arrivano dalla Nasa e dalla Noaa - ente americano per la ricerca sull’atmosfera e sugli ambienti -. Insomma, una buona notizia, ma non troppo, perché è un segno di riscaldamento climatico – le temperature più alte riducono le reazioni fra ozono e i composti, in particolare: cloro e bromo. La brutta notizia è che nella fascia dell’ozono a 19 chilometri sopra la superficie terrestre – secondo la Nasa le temperaturre sono di 29 gradi sopra rispetto alla media. Il buco sull’ozono si forma nell’Antartide alla fine dell’inverno australe, cloro e bromo si sono ridotti.
@Margherita Pusceddu