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4 Settembre 2019

Scuola: troppo alto il numero dei precari sardi

In Sardegna su 6000 docenti specializzati solo 1000 sono in servizio.

Anche in Sardegna la pacchia è finita per chi deve tornare a scuola. I ragazzi sono pronti a ripopolare i banchi delle classi ma tanti sono i problemi che per questo 2019 si ripropongono nell’organizzazione scolastica. Sicuramente spicca il dato - non positivo - del calo delle nascite con conseguente calo delle iscrizioni negli istituti dei diversi comuni, poi molti precari e supplenze perché non si sono riuscite a coprire tutti i posti, ad esempio per Lettere e Matematica. Sembra che questo 2019 sia l’anno più problematico perché il numero dei precari di cattedra è davvero alto, in particolare per alcune discipline, a garantire l’insegnamento saranno docenti non specializzati, spesso supplenti con poca o nessuna esperienza didattica. A creare il cortocircuito hanno contribuito diversi fattori. Sul banco degli imputati c’è il concorso scuola del 2016 che ha lasciato sul campo moltissimi “cadaveri”: una marea di candidati bocciati, soprattutto in alcune classi di concorso come matematica, scienze, lettere, latino e greco.

 

La denuncia è partita, dal segretario regionale Flc-Cgil, Manuel Usai a seguito dei  seimila docenti specializzati necessari. Si registra che solo mille sono in servizio e rispondono ai requisiti necessari, mentre per il resto e solo parzialmente si ricorre a supplenti che non possiedono alcun titolo di specializzazione. E' stato richiesto l'intervento della Regione, nonostante la competenza sia del Miur, per pricedere alla formazione di almeno duemila docenti nei prossimi due anni. Alcune scuole inizieranno qualche giorno prima del giorno indicato dal Ministero, ovvero il il 16 settembre. Qualcuno addirittura, ha deciso di far suonare la prima campanella il 12 settembre, lasciando che i giorni in più diventino ponti e vacanze durante il corso dell'anno. Si prospetta essere l’anno peggiore, con un numero di precari in cattedra mai visto. Questo rappresenta senza alcun dubbio, un problema diffuso in tutta l’Italia e che non risparmia la Sardegna.

 

@Mariazzurra Lai