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31 Luglio 2019

Neochirurgo donna preferisce lavorare in Italia

Neurochirurgo napoletano, si chiama Simona Buonamassa, per 18 anni ha lavorato a Londra e ora ha deciso di trasferirsi in pianta stabile a Napoli

È difficile che dopo l’esperienza lavorativa all’estero si decida di tornare in Italia con le stesse aspirazioni lavorative. Molte possono essere le ragioni del “rientro” spesse volte legate alla famiglia o all’amore. È successo da poco ad una donna, neurochirurgo napoletano, si chiama Simona Buonamassa, per 18 anni ha lavorato a Londra e ora ha deciso di trasferirsi in pianta stabile a Napoli, città dove si è laureata con il massimo dei voti all’ateneo Federico II. Un curriculum ricco di esperienze formative illustri: ha lavorato al Queen's Hospital come specialista associata, poi ha collezionato esperienze importanti al National Hospital for Neurology and Neurosurgery all'Oldchurch Hospital, al Charing Cross Hospital, specializzandosi nel trattamento dei tumori cerebrali, negli interventi a paziente sveglio e nelle procedure di mappaggio corticale intraoperatorio.

Ma nonostante il suo percorso, la dottoressa non ha mai lasciato l’Italia, ha proseguito il suo dottorato di ricerca in Neuro-Oncologia Chirurgica nel 2004 alla Seconda Università degli Studi di Napoli e quattro degli otto progetti di ricerca realizzati, portati a termine con i due atenei partenopei, completatisi con fellowship nei migliori centri per il trattamento dei tumori primitivi cerebrali in Canada, Arizona, e Francia.

Ora è tornata definitivamente a Napoli, nell'ospedale di Pozzuoli e la scelta nasce da diverse ragioni, sia personali che professionali, il medico chirurgo ha accettato l'incarico perché conosce il team di lavoro in cui si troverà a operare ed è per questo che ha deciso di lavorare al 'Santa Maria delle Grazie'. «Sono molto felice che le esperienze maturate nei miei anni all'estero possano essere messe a disposizione dei pazienti che vivono nella regione in cui sono cresciuta e che mi ha permesso di formarmi» ha detto Simona Buonamassa.

@Margherita Pusceddu