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5 Luglio 2019

L' Estate Cagliaritana al Poetto

Poetto da quando c'erano i casotti ad oggi

Il tram che partiva da via Roma e faceva tutta Viale Diaz direzione Poetto, 100 lire o 50 lire a seconda della fermata in cui si prendeva, i casotti pronti a ricevere le famiglie di chi non si era trattenuto a dormire al mare, e quelli già aperti dalle prime ore del mattino, di chi aveva già consumato la colazione prima della grande giornata in spiaggia. L’odore del caffè e il rumore delle onde sull’arenile, la spiaggia bianca fin dove i piedi dei bagnanti venivano accarezzati e non graffiati, i costumi interi, pudici ma attraenti, le conquiste, di chi andava ad una fermata per incontrare la figlia maggiore di una famiglia numerosa e conosciuta. Oggi il Lungomare cagliaritano è cambiato parecchio e lo scenario è ben diverso.

La giornata inizia senza il tram, ci sono i bus ma non tutti scelgono di aspettarli per andare al mare e allora tutte le macchine dal cuore della città si dirigono in viale Poetto e poi, il traffico dopo la rotonda per cercare un posto libero, sotto il caldo africano, che prima non era così nocivo. Rumore delle onde? No, per niente, il sottofondo è del clacson di automobile e di musica dei chioschi vicini, poi al mare gli ombrelloni e le famiglie nelle file, chi con i gazebo e le borse frigo, giochi dei bambini in spalla che sono sempre più ingombranti: gonfiabili all’ultima moda, materassini con annessa la pompa per il gonfiaggio. Costumi sempre più ristretti per una sensualità che non lascia spazio all’immaginazione e la sabbia scura e incandescente, ruvida sui piedi. L’odore del fritto dalle prime ore del mattino e non proprio del caffè, i furgoncini dei “caddozzoni” sono in prima linea e rimangono lì ad accogliere le folle di giovani ad ogni ora del giorno, notte e alba seguente, nel piazzale difronte al Lido, problemi e ancora disillusioni al quarto giro sotto il sole in cerca di un “buco” dove parcheggiare. Nei chioschi è difficile trovare posto al banco o seduti al tavolo, lettini da prenotare per chi non avesse l’abbonamento nello stabilimento di fiducia. Il volto del Poetto post casotti è sempre in trasformazione, cambio che i giovani non immaginano perché è passato tanto tempo.

Ormai diciassette anni dal ripascimento della spiaggia dei Cagliaritani e ora - per fortuna - sempre più anche dei turisti di città. Alla spiaggia del capoluogo sono stati sottratti due milioni di metri cubi di sabbia soprattutto per la ricostruzione del capoluogo dell'isola nel dopo guerra e lo sviluppo di Quartu, la storia si è protratta sino al 1970. Poi arrivò la rimozione dei casotti, che nel 1986 chiuse un capitolo, poi, ancora il ripascimento della sabbia per frenare l'erosione. Chissà cosa riserva, alle prossime generazioni, il cambio del Poetto e se mai i cagliaritani potranno nuovamente assaporare la tranquillità. Ma sembra che da tutti i fronti il cambio sia irreversibile.

@Margherita Pusceddu