Lo stereotipo vuole che la donna sola sia una persona a cui manchi qualche cosa. Spesso la si descrive come triste o depressa, poco curata nel vestire e nel mangiare. Se è ancora giovane di sicuro le viene detto di non preoccuparsi, che presto incontrerà qualcuno e la sua vita finalmente si realizzerà. D’altra parte è diverse centinaia di anni che il ruolo della donna viene definito come quello dell’ancella, colei che provvede, ripara e accudisce. Ma la realtà biologica non è questa. La donna è un essere umano, e come tale le sue personalità possono essere infinite, non necessariamente quelle prescritte dalla cultura dominante. E se una statistica recente dello Us Census Bureau americano rivela che la metà delle donne che hanno tra i 25 e i 44 anni è single, una ragione ci sarà.
La prova sta in un’altra indagine svolta in Inghilterra da Mintel, una società di ricerche di mercato di Londra. I risultati sono abbastanza chiari: il 75 per cento delle donne sole, contro il 70 per cento degli uomini, hanno dichiarato di non aver fatto nulla per attirare un partner nell’ultimo anno. E il 61 per cento delle donne ritiene di essere più felice così, contro il 49 per cento degli uomini.