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20 Giugno 2019

I segreti della magia sarda.

Su coccu e altri amuleti per allontanare il malocchio.

La Sardegna é una terra antica e come tale ha tantissime tradizioni, isola incantevole che ancora rinnova le sue usanze sentite soprattutto nell’entroterra. Non é una novità che nelle città sarde si senta parlare di malocchio, stregoneria, magia nera ma anche di magia bianca. La cultura sarda, anche per chi non ci volesse credere, è terra di maghi e streghe. Testimonianza di questa cultura oscura e affascinante sono le “domus de janas” strutture sepolcrali preistoriche costituite da tombe scavate nella roccia tipiche della Sardegna prenuragica, si dice che fossero un tempo “le case delle fate”. Tante sono le persone che praticano ancora la “magia”, che vanno nei paesi più lontani per ascoltare i detentori dei segreti della magia sarda.

 

Ma quali sono gli amuleti da utilizzare per allontanare il malocchio e l’energia negativa? Tutti li possono comprare, è facile trovarli nei negozi di gioielli o di meno valore nelle bancarelle di artigianato locale delle città e nei paesi più frequentati. Ecco i gioielli più conosciuti:

 

Pungas o Furtalesas: sono piccoli quadrati di broccato o panno. Al loro interno contengono vari ingredienti come cera benedetta o elementi metallici (ad esempio monete).  La loro particolarità è che vengono costruiti e durante il lavoro fatto dagli orafi si recitano delle preghiere contro il malocchio. Sono poesie scritte in maniera particolare e conosciute come: scrittus, breus o breves, scrapulariu, contromazzina, rezzetta.

 

Gli amuleti sono diversi ma il più forte senza dubbio è Su Coccu: a seconda della zona si chiama in modo diverso  (ad es. Su Cocco, Su Pinnazzellu, Su Pinnadellu). È un amuleto in grado di scacciare il malocchio. Il più conosciuto da tutti è raro non vederlo nelle case sarde e ha delle origini davvero antichissime. È composto da una pietra nera sferica lucida, secondo la su tradizione la pietra deve essere di onice nera o di ossidiana spesso accompagnata da corallo è montata su elementi d’argento. Per la sua forma somiglia ad un occhio e vuole simboleggiare l’occhio buono che contrasta quello cattivo - il malocchio - o “sa pigara de ogu“, come si dice in Sardegna. Si regala ai neonati, o alle donne spose. Si spezza ,quando la negatività è troppo forte, per proteggere la persona.

 

@Margherita Pusceddu