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13 Giugno 2019

L'odio sui social

Contenuti offensivi, le donne le più colpite

L’odio dei post sui social non è una novità, tutti sanno che è sempre più in voga la nuova categoria degli “haters”, che si nasconde dietro nomi irriconoscibili e si diverte ogni giorno ad avvelenare le discussioni. Gli haters, seminano odio con numerose provocazioni improntate sul disprezzo e il disfattismo in tutti i campi. Al riguardo è stata pubblicata da Vox-osservatorio italiano sui diritti, la classifica dell’odio online, secondo la quale sarebbero più colpite le donne. I tweet misogini e con un'altissima dose di aggressività sarebbero aumentati infatti dell'1,7 per cento rispetto al 2018.

 

Secondo gli analisti, che hanno lavorato sul progetto in base alle parole più violente a seconda delle zone interessate, i gruppi presi di mira sono: le donne, gli omosessuali, i migranti, diversamente abili, ebrei e mussulmani. A testimoniare la diffusione del fenomeno di odio e disprezzo è il provvedimento dello stato australiano, che ha approvato di recente - ad aprile - una legge contro i messaggi di odio e fake news sui social media.

 

Saranno multe molto pesanti per i dirigenti dei social che rischiano tre anni di carcere se non provvederanno in tempo a rimuovere i post provocatori. Il provvedimento legislativo si è reso necessario anche a seguito della sparatoria del marzo scorso nella moschea di Christchurch in Nuova Zelanda, era stata trasmessa in diretta Facebook la sparatoria su fedeli inermi di religione musulmana . La strage ha visto 50 vittime e lo sdegno della comunità internazionale.

 

@Margherita Pusceddu