LA STORIA: Si sono chiuse ad aprile le porte del canile Europa di Olbia, quando è stato sequestrato dalla guardia di finanza. La denuncia nei confronti del veterinario Quinto Puddu e di sua moglie Pina Murru, responsabili dell’associazione che gestiva il canile è per falso ideologico e detenzione di animali in condizioni di disagio. Così dopo che l’associazione di volontariato “Movimento per la biodiversità” è stata denunciata, il nucleo mobile del gruppo di Olbia, insieme alla squadra cinofili e ai Baschi verdi, hanno effettuato un sopralluogo nel canile per accertare le condizioni degli animali e delle gabbie.
Anche il servizio veterinario della Asl con l’ente nazionale protezione animali si è attivato. Con l’aiuto dei militari ha provveduto al controllo dei microchip di tutti i cani e predisposto i primi interventi per ricollocarli in altre strutture. Ora manca solo un passo, liberare il canile e garantire lo spostamento dei cagnolini con la speranza che trovino presto una nuova famiglia.
“Il canile è sottoposto da alcuni mesi a sequestro preventivo ma il procedimento non impedisce l’adozione degli animali” sottolinea il veterinario Ats- asso di Olbia, Valter Gaetani e specifica, “sono 430 gli animali che hanno bisogno di una nuova casa, bisogna presto cercare qualcuno che abbia voglia di dare a loro tanto affetto e una nuova casa”. La procedura non è immediata e i tempi burocratici non aiutano ma intanto si fa il possibile: “Si deve chiedere un appuntamento in canile tramite una mail” spiega Gaetani, che si è occupato personalmente della cura di cuccioli e anziani, ospiti nella struttura, e specifica che “una volta ricevuta la domanda, verificheremo chi è il comune proprietario dell’animale per chiedere l’autorizzazione all’adozione”.
C’è chi è già attivo da tempo nell’intento di aiutare con tutti i mezzi possibili i cani che sono destinati ad un futuro incerto. Salvatore Magliani, titolare del Canile Shardana racconta la sua esperienza: “Abbiamo già preso 60 cani, dopo aver partecipato ad una gara dove circa 90 cani erano da adottare per via delle loro condizioni”. Basterebbe poco per risolvere una situazione oramai insostenibile. Indispensabile è l’aiuto delle associazioni: “Metto a disposizione la mia esperienza, i mezzi e l’organizzazione” dice Magliani e specifica che “Se ogni associazione adottasse tre cagnolini si potre necessaria per aiutare i cani. Esistono tante associazioni e tanti canili, se solo ognuno di noi portasse via anche solo tre cani, potremmo trovare una casa alternativa anche a 100 cani, i più bisognosi, quelli per i quali è più difficile trovare una sistemazione.Gli altri potrebbero rimanere sotto la cura della Asl ed essere adottati dai privati”.
Margherita Pusceddu