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4 Giugno 2018

Sardegna: spiagge a numero chiuso e tasse

Aumentano i turisti che hanno scelto la Sardegna come meta delle proprie vacanze. Alcuni comuni adottano il numero chiuso in spiaggia

Aumentano i turisti che anche quest'anno affolleranno la nostra amata isola, la Sardegna e cosi' i comuni (non tutti) si sono attrezzati per accogliere i vacanzieri.

Nuove tasse e spiagge a numero chiuso. I provvedimenti che hanno scelto come meta la nostra terra troveranno delle restrizioni e nuove tasse.

Naturalmente, tra i comuni che per primi hanno deciso di far pagare una tassa di soggiorno ai turisti, ci sono le località  più visitate come  Villasimius e Alghero.

La tassa di soggiorno viene applicata da alberghi ma anche da case private in affitto, con modalità differenti a seconda della zona.

Ad Olbia, ad esempio, dove già da diversi mesi si riscuote la tassa, a Sant’Antioco, dove si pagano 50 centesimi al giorno per un massimo di 5 giorni di pernottamento dal 1° aprile al 3 ottobre, a Stintino, dove si paga dal primo maggio al 31 ottobre.

Il comune di Stintino per preservare la bellissima spiaggia La Pelosa vietano l'uso degli asciugamani in spiaggia quindi obbligo di utilizzare la stuoia  cosi' per evitare di portare via la sabbia. Lo scorso anno più di 5mila persona hanno affollato la spiaggia.

Per conservare la bellezza e tutelare le spiagge molti comuni hanno adottato il numero chiuso  così da  prevenire l’assalto selvaggio da parte dei turisti. Il comune di Baunei, infatti, ha emanato un’ordinanza che riguarda la spiaggia di Cala Biriola, mettendo il limite a 300 persone. Questa spiaggia è tra le più spettacolari dell’isola, con un’acqua che cambia varie sfumature di colore, dal verde smeraldo al turchese all’azzurro intenso, un vero angolo di paradiso.

Alcuni comuni, invece, hanno introdotto la tassa di sbarco, che viene adottata solo per i turisti, tra questi, Carloforte e La Maddalena.

Questi provvedimenti per ora si limitano a piccoli comuni con grande afflusso turistico ma presto potrebbero essere adottati anche da grandi città come Cagliari e Sassari.