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27 Febbraio 2018

Vietnam, sposi in affitto per matrimoni riparatori

E' boom di agenzie che propongono uomini disposti a finte nozze, pur di evitare alle donne l'onta di figli fuori dal matrimonio

BANGKOK -  I casi di ragazze che restano incinte fuori dal matrimonio non è certo una rarità nemmeno in Asia. Ma in un paese particolarmente tradizionalista come il Vietnam un “incidente” del genere puo’ essere la causa di vere e proprie tragedie familiari, un’onta difficilmente cancellabile non solo per la futura madre bensì per l’intero parentame.

Da qualche tempo a questa parte, specialmente per chi gode di un certo benessere del modello socialista-capitalista, ha preso di conseguenza piede la soluzione del matrimonio arrangiato. Non un legame per sempre come in India, giusto il tempo del rito e della festa di nozze per poi dirsi addio con buona pace di tutti.
Esteriormente alle nozze non manca nessun dettaglio, gli invitati, le torte, la musica, il sacerdote della religione seguita dalla sposa (50 per cento buddhisti e taoisti, 30 per cento cattolici e 20 per cento seguaci del culto della dèa madre) e va da sé il bacio di rito dopo il sì. Ma tutto è stato attentantamente pianificato e pagato in anticipo, comprese le comparse a noleggio che sono nell’ordine: il marito stesso, a cui vanno 1500 dei 4500 dollari circa del budget, i consuoceri, i testimoni e il seguito dei falso parentame “affittato” per l’occasione.

Il fenomeno sta dilagando al punto che esistono agenzie ufficiali come Vinamost e mediatori per ogni genere di cerimonia da organizzare possibilmente prima della scadenza del terzo mese di gravidanza, così da evitare l’imbarazzo della pancia sotto l’abito nuziale. E la clientela non manca, visto il numero sempre più alto di relazioni sessuali durante il fidanzamento, gli oltre 300 mila aborti l’anno e l’altrettanto cospicua percentuale di uomini che all’ultimo momento preferiscono non prendersi responsabilità e abbandonare la compagna al suo destino.

La soluzione del finto matrimonio è considerata la migliore via d’uscita a una situazione imbarazzante causa di vergogna, stigma sociale e imbarazzo per il resto della vita di una giovane che spesso, per via del figlio, deve smettere di studiare se non addirittura allontanarsi dal suo quartiere o dal villaggio per evitare gli sguardi malevoli del vicino e del conoscente. Nonostante il progesso e le maggiori aperture culturali di un Paese in gran parte ancora rurale, la colpa della donna è infatti sempre più grave di quella dell’uomo, visto che per tradizione lei – e non lui - dovrebbe giungere vergine al talamo nuziale se non vuole essere paragonata a una prostituta.

L’onta del sesso fuori dal matrimonio è così grave che perfino il divorzio – pure questo non bene accetto ma sempre più comune – è meglio di essere una madre single. In fondo, nel prezzo finale della cerimonia non è nemmeno previsto l’obbligo della prima notte. A meno che lo sposo s’innamori davvero della donna che lo ha preso a nolo.