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6 Aprile 2016

Bustarelle per ricevere favori

Almeno due milioni di italiani hanno pagato almeno una volta una "bustarella" per ricevere favori in ambito sanitario.

Almeno due milioni di italiani hanno pagato almeno una volta una "bustarella" per ricevere favori in ambito sanitario. E' quanto sostiene Davide Faraone, sottosegretario all'Istruzione, Università e Ricerca. Il settore sanitario "continua ad essere tra i più colpiti dal virus della corruzione", ha quindi spiegato, sottolineando come 10 milioni di italiani abbiano "effettuato visite mediche specialistiche in 'nero'". Nel 37% delle aziende sanitarie italiane si sono verificati episodi di corruzione negli ultimi cinque anni, e in circa un terzo dei casi non sono stati affrontati in maniera appropriata. Ad affermarlo sono gli stessi dirigenti delle 151 strutture sanitarie che hanno partecipatoall'indagine sulla percezione della corruzione realizzata nell'ambito del progetto "Curiamo la corruzione" da Transparency International Italia, Censis, ISPE-Sanità e Rissc, presentata oggi a Roma nel corso della prima Giornata nazionale contro la corruzione in sanità alla presenza, tra gli altri, del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e del Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone. Il 77% dei dirigenti sanitari ritiene che ci sia il rischio concreto che all'interno della propria struttura si verifichino fenomeni di corruzione (e questo rischio è giudicato elevato dal 10% di loro). Due sono gli ambiti che si prestano maggiormente alle pratiche corruttive: quello degli appalti e quello delle assunzioni di personale. Al primo posto, l'83% dei dirigenti sanitari indica i rischi che si annidano negli acquisti di beni e servizi e il 66% nella realizzazione di opere e infrastrutture, mentre il 31% sottolinea la possibilità che si seguano scorciatoie illecite nelle assunzioni. Molto è stato fatto negli ultimi anni per prevenire i casi di corruzione in ambito sanitario. Il 97% delle strutture sanitarie ha adottato uno specifico Codice di comportamento dei dipendenti integrativo rispetto a quello previsto per i dipendenti pubblici, il 93% ha predisposto un Regolamento per le procedure d'acquisto, il 92% afferma che nella propria struttura esistono procedure trasparenti per l'aggiudicazione degli appalti, l'85% ha previsto procedure per la segnalazione di casi di corruzione e azioni a tutela dei dipendenti che le effettuano (i whistleblower). L'esame dei Piani anticorruzione, previsti dalla L. 190/2012, di 230 aziende sanitarie rivela però che nel 40% dei casi si sono limitate a un adempimento formale dell'obbligo di legge, non inserendo all'interno del Piano nè l'analisi dei rischi di corruzione, ne' le misure di prevenzione, mentre il 33% ha svolto un'analisi parziale e solo una struttura sanitaria su quattro ha risposto in pieno al dettato normativo. Probabilmente anche per questo il 35% dei dirigenti sanitari ritiene che il Piano non impatti in maniera decisiva sulla diffusione della corruzione. Si sono quindi ridotti in Asl e ospedali, dal 2009 al 2013, gli sprechi in beni e servizi come mensa, lavanderia e gestione dei rifiuti speciali: in media c'è stato un calo del 4,4% l'anno, ma l'incidenza rispetto alla spesa complessiva non si è ridotta. E gli sperperi ammontano a 1 miliardo di euro l'anno, risorse che potrebbero essere destinate alla salute dei pazienti. La sanità fa gola per l'ingente valore della spesa pubblica, pari a 110 miliardi di euro l'anno. Il lavoro di stima dei conti economici di Asl e aziende ospedaliere ha permesso l'osservazione, nel periodo 2009-2013, dei risparmi legati alle 6 voci di spesa considerate (pulizia, mensa, lavanderia, smaltimento rifiuti, cancelleria e guardaroba). Che ammontano, per il 2013, a circa 493 milioni complessivi per le Aziende sanitarie locali e 485 milioni per le Aziende ospedaliere. Nel complesso, quindi, si quantificano potenziali risparmi per 979 milioni di euro per le voci di spesa analizzate tra Asl e Ao. Cantone: sanità terreno di scorribande delinquenti La sanità è un "terreno di scorribande da parte di delinquenti di ogni tipo, è un mondo su cui ci sono i maggiori Interessi economici anche in tempi di crisi". Lo ha detto Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale Anticorruzione, intervenendo al convegno dedicato alla prima Giornata nazionale contro la corruzione in sanità. Cantone ha parlato di una sanità italiana dagli standard elevatissimi, "ma la corruzione abbassa il livello dei servizi". Il presidente dell'Anac non ha fornito numeri, preferendo la cautela in proposito, "ma credo che in sanità vi sia un problema molto significativo sia in sprechi che in fatti corruttivi". L'Anac è già intervenuta definendo il nuovo piano anticorruzione, "concordato anche con i tecnici del ministero della Salute" e prossimamente - ha annunciato - sarà firmato un altro protocollo "per andare a controllare come i piani anticorruzione vengano applicati". Cantone infatti ha rilevato l'importanza di verificare "se le Asl stanno facendo davvero le linee guida anticorruzione, capire se le carte sono solo messe a posto in modo burocratico oppure se c'è una vera applicazione delle misure". A parere del presidente dell'Anac,"non si puo' intervenire solo a posteriori con la repressione, ma mettendo in campo una serie di strumenti preventivi che cambino la mentalità di tutti noi", quindi si tratta di avere un approccio culturale diverso in rapporto alla corruzione che ormai non è più quella della mazzetta tradizionale, "questa è rimasta quasi solo un ricordo". Cantone ha anche sottolineato che nel piano anticorruzione in tema di sanità una delle maggiori criticità evidenziate riguarda le liste di attesa, "e la cronaca di queste ultime ore purtroppo ce lo conferma", in riferimento all'inchiesta in Campania. Arresti e sequestri "non sono sufficienti - ha ribadito -, serve una cultura anticorruzione". E nella pubblica amministrazione "dobbiamo lavorare con la parte migliore, motivandola. Fare squadra con la parte giusta, è una battaglia di tutti noi. Una sanità senza corruzione servirà a rendere sostenibile la spesa. La Corruzione, oltre che depauperare la spesa sanitaria, la rende anche meno efficiente. E' un tema da non sottovalutare, la sanità è al primo posto nei rischi di fenomeni corruttivi, proviamo quindi a mettere in campo strumenti nuovi". Faraone: 2 mln italiani pagato 'bustarelle' per Sanità Il settore sanitario "continua ad essere tra i più colpiti dal virus della corruzione: ben 2 milioni di italiani hanno pagato 'bustarelle' per ricevere favori in ambito sanitario e 10 milioni hanno effettuato visite mediche specialistiche in 'nero'". Lo ha affermato il sottosegretario all'Istruzione, Università e Ricerca, Davide Farone, in occasione della prima Giornata nazionale contro la corruzione in sanità. Corruzione e frodi nella sanità, ha sottolineato, "valgono 6 miliardi di euro".