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9 Marzo 2015

Grazie Spider-Man!

È un barista il supereroe di Birmingham, ma la sua identità resta segreta

Max Pezzali cantava: "hanno ucciso l'uomo ragno..."   invece, ecco che riappare, più vivo e super eroe che mai  e non la proiezione di un fumetto ma  in carne ed ossa. Non tesse ragnatele e non combatte contro i cattivi che minacciano la sua città, ma ha molte cose in comune con l'originale ad esempio l'altruismo col quale si dona agli altri. Ma c'è un altra cosa che i due supereroi condividono: l'identità segreta. Da una parte un giornalista e dall'altra un barista. Da un parte (lo avevate capito?) Peter Parker, meglio conosciuto come Spider-Man e dall'altra un cittadino ventenne di Birmingham che ha deciso di sfruttare i suoi super poteri travestito come l'eroe dei fumetti Marvel. Si aggirava per la città inglese donando cibo, vestiti e coperte ai meno fortunati ricevendo a sua volta - così ha raccontato ai giornalisti inglesi - il più bello dei regali: i sorrisi della gente. E così, cogliendo il messaggio principale che l'essenza del personaggio Spider-Man racchiude, ovvero che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, ha deciso di indossare il costume e di portare avanti la sua missione di solidarietà. Proprio l’eroe mascherato ha rivelato che sembra Peter Parker quando indossa i suoi occhiali da lettura. Questo eroe reale assiste i senzatetto ed i vulnerabile da quando aveva 17 anni, quando si è unito ad un gruppo che distribuisce cibo nella zona ai senzatetto. E ha dichiarato: << A volte mi calo un po' troppo nella parte e quando torno a casa, devo guardarmi allo specchio e dire 'io non sono Spider-Man' >>. Siccome questo è un eroe moderno, ha anche una pagina twitter su cui si possono seguire le sue avventure. Ogni giorno il giovane benefattore riceve tweet dai genitori della città che lo ringraziano per l’esempio che dà ai loro figli e, le foto in posa assieme a lui sembrano essere diventate un ricordo imprescindibile. Ma nonostante la popolarità sembra convinto nella scelta di non voler rivelare a nessuno la propria identità, nemmeno ai cari. Un eroe figlio dei nostri tempi, tempi bui, in cui l'indifferenza verso i più deboli è routine. C'è da chiedersi se a destare stupore sia il costume o il fatto che un giovane di vent'anni dedichi il suo tempo a degli estranei. Ad ogni modo, Birmingham è una città fortunata. Redazione web: Giulia Onano