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5 Marzo 2015

Penso che un sogno così...

Penso che un sogno così... di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni

Si alza il sipario su “Penso che un sogno così...”, lo spettacolo scritto (insieme a Vittorio Moroni) e interpretato da Giuseppe Fiorello, protagonista sulla scena di un ideale viaggio nella Sicilia - e nell'Italia – degli anni Cinquanta e Sessanta tra l'eco delle canzoni di Domenico Modugno e i ricordi di un'infanzia e un'adolescenza vissute in seno a una famiglia vivace e numerosa, all'ombra della ricca cultura e delle contraddizioni del Meridione. Un'intrigante performance tra parole e note, un tuffo all'indietro nel tempo, sul filo della memoria, tra l'età dell'innocenza e la nascente consapevolezza del mondo, tra sogni e speranze, storie buffe e divertenti ed altre venate d'amarezza – sulla colonna sonora eseguita dal vivo da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma – con la sapiente regia di Giampiero Solari. In tournée nell'Isola – sotto le insegne del CeDAC nell'ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo - “Penso che un sogno così...” ( dopo il debutto in prima regionale lunedì 2 marzo alle 21 al Nuovo Teatro Comunale di Sassari – fuori abbonamento) sarà in cartellone da DOMANI (mercoledì 4 marzo) fino a domenica 8 marzo al Teatro Massimo di Cagliari per la Stagione 2014-15 de La Grande Prosa al Teatro Massimo firmata CeDAC (tutti i giorni da mercoledì a sabato alle 20.30, per i turni A, B, C e D e la domenica alle 19 per il Turno E). Per la rassegna “Oltre la Scena/ gli attori raccontano...” Giuseppe Fiorello incontrerà il pubblico venerdì 6 marzo alle 17.30 alla MEM/ Mediateca del Mediterraneo di Cagliari (in via Mameli 164) – coordinerà il giornalista e critico de La Nuova Sardegna Walter Porcedda (ingresso libero - fino ad esaurimento posti) Tra curiosi personaggi e incontri indimenticabili, spicca nel diario di una giovinezza catanese l'immagine del padre di Fiorello, appassionato di Modugno, del quale amava interpretare le canzoni, imitandone anche lo stile e i gesti: un uomo dall'animo e dal talento d'artista, che avrebbe voluto e forse potuto spiccare il volo dalla sua Sicilia, e inseguire il successo, ma troppo legato alla sua terra d'origine e alla famiglia, per abbandonarle in cerca di un'incerta fortuna. “Penso che un sogno così...” è quindi anche la storia di due destini paralleli, quello del cantante e attore di Polignano a Mare, che sarebbe diventato “Mr Volare” e quello di un giovane siciliano che, come lui, faceva le serenate sotto le finestre delle belle di turno e amava cantare e recitare, e il cui sogno si è poi realizzato in parte attraverso i figli, a cui aveva insegnato ad amare la musica e l'arte. In una sorta di montaggio cinematografico, evocati dalle parole, affiorano frammenti di un passato recente, vicende e volti di una Sicilia affascinante e solare ma anche infida e pericolosa, un'isola meravigliosa dal clima mite – specialmente lungo le coste – ricca di cultura e di storia, e di tradizioni popolari, patria di miti e leggende ma anche ferita da speculazioni e prigioniera della criminalità organizzata e dei legami tra questa e il potere, e quindi specchio fedele dell'Italia di ieri e di oggi. L'esplosione del boom economico, il miraggio del progresso e del benessere e lo spirito di rinascita dopo la duplice tragedia delle due guerre mondiali nutrono le speranze e le ambizioni dei giovani del Sud, e non solo: paese di eroi, navigatori e poeti, l'Italia si riscopre anche patria del (bel)canto anche grazie al diffondersi della televisione e al successo di manifestazioni come il Festival di Sanremo, sulla cui ribalta nel 1958 trionferà proprio Domenico Modugno con “Nel blu dipinto di blu”. Fotografia di un mondo ormai (quasi) dimenticato “Penso che un sogno così...” è anche un ritorno all'età dell'innocenza, quanto tutto sembrava possibile e agli occhi ingenui ma attenti di un bambino l'universo era colmo di meraviglia e di stupore: lo spettacolo prodotto dal Nuovo Teatro di Marco Balsamo e IBLA Film, con scenografie di Patrizia Bocconi, regia video di Cristina Redini e disegno luci di Alberto Negri, è insieme un privato amarcord e un variopinto affresco dell'Italia del boom, con la magia delle canzoni di Domenico Modugno, cantore dei sentimenti e delle passioni ma anche delle ingiustizie e delle contraddizioni della società – anche in virtù delle preziose collaborazioni con poeti come Salvatore Quasimodo e Pier Paolo Pasolini, autore del testo di “Che cosa sono le nuvole”. Protagonista sotto i riflettori, Giuseppe Fiorello è a sua volta interprete sensibile e attento alle questioni scottanti del presente, e del recente passato del Balpaese – in forma realistica o allegorica, con film come “Terraferma” di Emanuele Crialese e “Magnifica presenza” di Ferzan Özpetek e, sul piccolo schermo, tra gli altri, “La guerra è finita” e “Il cuore nel pozzo”, “Lo scandalo della Banca Romana” e “Il sorteggio” di Campiotti, “L'oro di Scampia” e “L'angelo di Sarajevo”, fino a “Mille volte addio” di Fiorella Infascelli, girato sull'Isola de L'Asinara, in cui veste i panni di Paolo Borsellino (“recluso” volontariamente, in stretto isolamento, insieme a Giovanni Falcone, per ragioni di sicurezza durante la preparazione del maxiprocesso antimafia). Sempre per la televisione, da segnalare il grande successo della fiction “Volare - La grande storia di Domenico Modugno”, per la regia di Riccardo Milani, che sembra quasi idealmente anticipare l'idea di un viaggio in Sicilia al suono delle canzoni del grande cantautore pugliese. Penso che un sogno così... di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni SASSARI / Nuovo Teatro Comunale - lunedì 2 marzo – ore 21 (spettacolo fuori abbonamento) CAGLIARI / Teatro Massimo - da mercoledì 4 a domenica 8 marzo mercoledì 4 marzo 2015 – ore 20.30 – turno A giovedì 5 marzo 2015 – ore 20.30 – turno B venerdì 6 marzo – ore 20.30 – turno C sabato 7 marzo 2015 – ore 20.30 – turno D domenica 8 marzo 2015 – ore 19.00 – turno E OLTRE LA SCENA/ gli attori raccontano... venerdì 6 marzo – ore 17.30: Giuseppe Fiorello incontra il pubblico alla MEM/Mediateca del Mediterraneo di Cagliari – coordina Walter Porcedda – INGRESSO LIBERO (fino ad esaurimento posti)