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16 Febbraio 2015

Whatsapp Facebook, il login unico

Whatsapp Facebook, il login unico specchietto per le allodole?

Questa storia del login unico Whatsapp Facebook sta facendo il giro del mondo senza avere avuto una minima conferma di veridicità da nessuna delle due parti e tantomeno da sviluppatori ufficiali. Quel che si sa, allo stato attuale, è che sul sito alpha di Whatsapp si può accedere a Whatsapp con le credenziali di Facebook.
Entrando nel sito, prima di confermare il login, viene chiesto di autorizzare Facebook ad utilizzare il servizio Whatsapp SSO. Di cosa si tratta (anzi, si tratterebbe?). SSO è acronimo di Single sign-on, ed è la proprietà di un sistema di controllo d'accesso che consente ad un utente di effettuare un'unica autenticazione valida per più sistemi software o risorse informatiche alle quali è abilitato.
In pratica, potrebbe essere possibile autenticarsi in Facebook e in automatico anche in Whatsapp, oppure viceversa. Ok, ma allo stato definitivo delle cose tutto questo cosa cambierebbe? Probabilmente nulla. Difficile, se non impossibile, pensare che Facebook, proprietario di Whatsapp, rinunci al successo di un'app che funziona proprio perché libera, indipendente, non legata a questo o quel social network.Ipotizziamo che il login unico Whatsapp Facebook porti alla totale condivisione delle due app.
Significherebbe che tutto è sul social: diventerebbe alla 'mercè di chiunque' l'interscambio di notizie, messaggi, foto e video? Oppure ci sarebbero limitazioni di sorta? Nel primo caso, si può stimare che tantissimi dei circa 700 milioni di utilizzatori di Whatsapp cambierebbero sistema di messaggistica: se io messaggio con te, non voglio che gli altri possano leggere. Altrimenti metto un post su Facebook...Il tutto, quindi, ci porta a pensare che questa storia del login unico Whatsapp Facebook sia il più classico dello specchietto per allodole, al solito cavalcato anche dai whatsappiani per far parlare dell'app (che va sempre bene), distogliere l'attenzione da queste chiamate vocali che non ne vogliono sapere di arrivare.
(Fonte: Tiscali.it)