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16 Febbraio 2015

Carnevale in Sardegna: ultime date

Il Carnevale in Sardegna si vive a pieno tra tradizione e leggenda

Con alle spalle la famosa Sartiglia di domenica 15 febbraio, ecco infittirsi l'agenda di appuntamenti per l'ultima settimana del Carnevale nostrano. Dal Martedì Grasso alla Pentolaccia ancora maschere, vesti tradizionali, carri e sfilate, ma anche serate all'insegna della musica, del disco e di abiti moderni. Il vecchio e il nuovo convivono nel territorio isolano per creare un armonico mix di Mamuthones, cavalieri antichi armati di stoccu, streghe chic e più o meno riusciti Jack Sparrow. Per Martedì 17 ultimo appuntamento con la Sartiglia di Oristano. Si parte alle 12 con un corteo di tamburini e trombettieri, di is massaieddas e da sa massaia con in mano vesti e cestini. Gli oggetti 'da uomo' -spada e stocchi -saranno stretti tra le braccia dei componenti del gremio. Dopo le 13, vestito e finalmente a cavallo, su Camponidori guiderà i 120 cavalieri verso il luogo della Corsa alla stella. Da qui il via alle tanto attese strabilianti evoluzioni delle pariglie. Per chi non vuole rinunciare al Carnevale sardo doc, irrinunciabile una tappa a Mamoiada. Tra i balli in piazza dei festosi mamoiadini, sempre presenti i volti dal sapore di tradizione: pelli di pecora nera, fazzoletti e maschere scure per i Mamuthones, che a ritmi lenti scuotono i pesanti campanacci. Più allegri gli Issohadores, che tra bianco e rosso e bottoni dorati catturano donne con la fune veloce. È come il bouquet lanciato dalla sposa: all'"allacciata" tanta fortuna e fertilità. Per "su Maimulu" dell'ogliastrina Ullassai ancora tempo fino a domani. La festa della madre del Carnevale (sa Ingrastula), dell'omini aresti e de is Assogadoris (pastori coi lazzi) si concluderà nella giornata di martedì grasso con il rogo del fantoccio "su Maimoni". Ad Olzai festeggiamenti più lunghi fino alla domenica della pentolaccia. Tre le maschere protagoniste. Sos Intintos dal viso nero che, vestiti di lutto, fanno capolino nel Mercoledì delle Ceneri per la morte del Carnevale. Sus Murronarzos, maschere un tempo abbandonate per il carico di violenza, ad oggi compaiono con il volto imbrattato di sughero bruciato, in sostituzione degli autentici musi di maiale usati in passato. Infine i Maimones, ornati di fantoccio su davanti che sa di donna, che a saltelli allegri mimano l'atto sessuale augurando prosperità e, chissà, forse, nuova prole. Le maschere sono pronte ad entrare nelle case. Abitanti disponibili ma non troppo: su Portedore -l'unico col viso scoperto- garantisce per i colleghi in costume. Ultima tappa carnevalesca a Tempio per domani. Festa mista: ampio spazio per lu traicoggju, ma anche per i più attuali e modaioli carri. Per i giovani festaioli numerosissime serate a tema per tutti i gusti nel capoluogo e non solo. Tutti pronti per trasferte o rincorse al costume più originale? Cambarà e maccioni: il Carnevale in Sardegna non è ancora finito.
La Redazione Web: Roberta Alba Marini