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2 Dicembre 2014

l'ex comandante della Concordia, in aula

Costa, primo interrogatorio per Schettino: "Cambiai rotta per tre ragioni"

Francesco Schettino è tornato in aula al Teatro Moderno di Grosseto per essere sottoposto al suo primo interrogatorio nel corso del processo sul naufragio della Costa Concordia di cui è imputato. L'esame era stato chiesto dalla procura di Grosseto e le prime domande gli sono state fatte dal pm Alessandro Leopizzi. "Il comandante è tranquillo", avevano detto prima dell'udienza i suoi avvocati difensori. "Cambiai rotta per tre ragioni" - "L'avvicinamento all'isola favorisce l'aspetto commerciale" anche per questo venne deciso di accostare la Concordia all'isola del Giglio. E' una delle prime risposte date da Schettino al pm. Alla domanda se Costa fu informata del mutamento di rotta, Schettino ha detto che "nelle varie probabilità la navigazione sotto costa si è sempre effettuata" e "il comandante della nave ha la facoltà di tracciare la rotta ma non ha nessun obbligo di informare l'armatore". "In questo caso - ha continuato Schettino - non essendo pianificata la navigazione turistica", come potrebbe essere in un golfo magari prevedendo anche una sosta, "ma trattandosi di un'accostata, non ho avvisato nessuno".

"Tre piccioni con una fava" - L'ex capitano ha anche ricordato che i contatti con il comandante in pensione Mario Palombo, che spesso soggiorna sull'isola, e la richiesta del maitre Antonello Tievoli lo indussero a decidere per l'avvicinamento al Giglio: "Considerato anche l'aspetto commerciale volevo prendere tre piccioni con una fava", cioè fare un piacere a Tievoli, "omaggiare l'isola e Palombo" e dare un valore aggiunto all'aspetto commerciale della crociera. In precedenza, ha detto Schettino, "un paio di volte ho fatto un passaggio ravvicinato al Giglio", quanto alla rotta ha ammesso di averla approvata e di aver visto la carta nautica su cui era tracciata.