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27 Novembre 2014

Matite, pastelli a cera, penne e pennarelli

Matite, pastelli a cera, penne e pennarelli Dal 1920 Fila colora tutto il mondo

E' il 1920. Il mercato dei lapis, meglio conosciuti come matite, è egemonizzato da stranieri. Un gruppo di nobili fiorentini lancia loro la sfida fondando la Fila, Fabbrica italiana lapis e affini. Due anni dopo dagli stabilimenti del capoluogo toscano escono già 4 milioni di pezzi. Cambia scena, l'anno è il 1956. L'azienda vive un periodo difficile e un suo dipendente decide di rilevarla e rilanciarla. Il suo nome è Renato Candela. Suo figlio Alberto la renderà di nuovo grande, suo nipote Massimo la porterà a conquistare il mondo.
Fin dal 1921 il simbolo dell'azienda è il giglio di Firenze. Proprio in Toscana, per la precisione a Rufina, c'è oggi una delle cinque sedi produttive del gruppo. Le altre sono in Francia, Germania, Cina e Messico.

Da Giotto al Tratto-Pen - I marchi del gruppo Fila sono oltre venti, gran parte dei quali noti al grande pubblico. Basti pensare a Giotto, una sorta di sinonimo di pennarello, o a Tratto-Pen, l'innovativa penna a punta sintetica ideata nel 1975 e premiata con il Compasso d'oro per il suo design. O ancora Lyra, Dido, Das e altri ancora.

Dall'Italia al mondo - Nel 1992 subentra in Fila la terza generazione, rappresentata da Massimo Candela. Il figlio di Alberto e nipote di Renato ha le idee chiare: l'Italia non basta, per ritagliarsi un posto nel futuro serve guardare oltre i confine italiani ed europei: è giunto il momento dell'internazionalizzazione del marchio. Il successo è oltre le aspettative. Oggi Fila vende i propri prodotti in 25 Paesi, è leader del settore in un mercato difficilissimo come quello del Nord America, e l'80% del suo fatturato è garantito dall'export.

Fila è sinonimo di colore, è vero. Ma è anche, grazie alla famiglia Candela, sinonimo di quel coraggio e quella lungimiranza imprenditoriale che hanno fatto grande l'Italia.