News

11 Novembre 2014

Sardegna ghost adventures

Cagliari e dintorni tra spiriti e misteri

Palla pallina il fantasma si avvicina. Teschio teschietto il fantasma e il suo giochetto. La scala traballa, il fantasma è nella stanza. Spettro sprettrino, chi sarà questo bambino… Le luci si spengono, i manichini si smontano, gli attrezzi, le scope e i secchi spariscono o vengono nascosti. E’ uno spiritello dispettoso, che lungo le scalinate e i corridoi dell’ex Lazzaretto di Cagliari- dal 2002 diventato un museo- si diverte a giocare a palla con le teste dei manichini usati per allestire le mostre. Una sagoma piccola e scura passeggia misteriosamente cercando di sconfiggere la noia del mancato riposo. Prima dà fiato alle launeddas esposte, poi sfoglia Paperino durante la mostra dedicata ai fumetti. Testardo e burlone: il fantasma bambino continua a riprendere la sua lettura preferita. Nulla da fare per i custodi che cercano di rimettere il giornaletto al suo posto. Annoiati, volontariamente isolati o in cerca di contatti e compagnia: sono tante le voci e le leggende sui fantasmi del cagliaritano. Il più famoso è sicuramente Dais. L’uomo, attirato nella grotta dei Colombi di Cagliari con l’illusione di una bella gita con caccia annessa, venne brutalmente assassinato e abbandonato tra l’ingresso della grotta e il mare. Storie del ‘700 ma non totalmente dimenticate, il suo assassinio fu probabilmente causato dai tumulti del 1795 che videro nello stesso Dais uno dei maggiori organizzatori. Ma cosa dire del suo spirito? Si dice che sia maligno, ma se fosse semplicemente scorbutico? Rinchiuso in una grotta a ricordare la sua fine, senza svaghi o compagnia il suo carattere da burbero non stupirebbe. Le urla e i lamenti terrebbero così lontani i visitatori indiscreti, pronti a disturbare la quiete della dimora vista mare del povero Dais. Ma i brontoloni non sono finiti. Ad animare i locali del Corso Vittorio Emanuele non ci sarebbero solo la musica e i balli. La vendicativa Violante Carroz avrebbe fatto del luogo della sua morte la casa della sua attuale vita ultraterrena. Agli inizi del 1500, epoca in cui la contessa di Quirra morì, tra Il Corso Vittorio Emanuele e la Via Mameli di Cagliari, sorgeva la Chiesa di San Franceso di Stampace. In una cella di questa struttura -ormai scomparsa ad eccezione del Chiostro- la donna trovò probabilmente la morte. Ma Indispettita per il destino avverso a lei riservato, ha deciso di rimanere tra noi per più di 500 anni: ad oggi frantuma bicchieri e raggela l’aria, seminando spavento non solo tra i proprietari dei locali notturni, ma anche tra i passanti che l’avrebbero vista aggirarsi nei pressi del Chiostro in via Mameli. In ricordo dell’infanzia, altrettanto infelice, la donna fa anche qualche capatina tra le mura del Castello di San Michele. Una fantasmina ancora troppo ancorata al passato, sanguinaria in vita e nervosa e irritabile dopo la morte. Tra piatti e bicchieri spaccati, Madame Violante non è certo lo spirito più simpatico dell’oltretomba di Cagliari . Superati musoni e cuori solitari ecco finalmente i bontemponi per eccellenza. Siamo a Sa Domu e S’Orcu, monumento nuragico nelle campagne di Sinnai. Moltissimi i visitatori di questo sito archeologico che, immersi nell’atmosfera dell’età del bronzo, sarebbero stati presi di mira dagli scherzi dei non più giovani spiritelli nuragici. Sassolini lanciati e schiaffetti dati da mani invisibili: eterni Peter Pan direttamente dal passato. Ma eccoci giungere alla notizia del giorno. Ora anche Monserrato avrebbe le sue invidiabili presenze. Alto, pettinatura chic e un po’ retrò: è il fantasma della casa campidanese di Via Severo. Anima in pena e un po’ distratta, avrebbe urtato per sbaglio un mucchio di legna facendolo precipitare dritto sulla jeep del padrone di casa. A Monserrato, la paranormal activity si farebbe ancor più vivace e in Via Giulio Cesare 240 il trascendente abitante abusivo avrebbe addirittura un nome: Signor Peddozzu. La 93enne Maria Grazia Cossu, residente nella casa in questione, si ricorda perfettamente dei racconti della madre e delle strane apparizioni: cani e gatti giganti, passi, rumori che creavano scompiglio nella vita familiare e alimentavano le dicerie sulla “casa infestata”. Tuttavia, giornate chiassose e passo pesante a parte, il Signor Peddozzu è sempre stato un coinquilino pacifico. D’altronde, come si dice, fantasma che abbaia non morde.

La redazione web: Alba Roberta Marini