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24 Marzo 2014

Sovraffollamento carceri, l'Italia risarcirà

Il governo corre ai ripari dopo la condanna della Corte europea dei diritti dell'uomo: indennizzi o sconti di pena

- Venti euro per ogni giorno di detenzione in celle con meno di tre metri quadrati di spazio vitale o uno sconto di pena fino a un massimo del 20%. Il governo corre ai ripari dopo la condanna comminata all'Italia dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per il sovraffollamento delle carceri. E il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, vola a Strasburgo per convincere i giudici della Cedu che il Paese rispetterà la scadenza del 28 maggio.
l risarcimento riguarderà tutti coloro che, entro sei mesi dalla fine dell'emergenza sovraffollamento, che il governo conta di raggiungere entro maggio, avranno presentato ricorso a Strasburgo. Ad oggi ne sono stati consegnati oltre 3mila.

Attualmente sono 60.400 i detenuti nelle carceri italiane, capienti fino a un massimo di 48.600 persone. Erano 69mila nel 2010. Nel frattempo sono intervenuti due provvedimenti "svuota-carceri", approvati dai governi Monti e Letta e che ancora oggi garantiscono una diminuzione di oltre 300 unità al mese, e presto saranno disponibili altri 1.500 posti.

Da qui l'ottimismo del ministro Orlando, garantito anche dalla notevole crescita delle misure alternative al carcere: se nel 2009 riguardavano solo 12.455 detenuti, oggi sono 29.233 persone. Giù anche la custodia cautelare in carcere, passata dal 46 al 36%.

Con la condanna dell'8 gennaio 2013, la Cedu aveva lasciato all'Italia tempo fino al 28 maggio 2014 per risolvere l'emergenza. Non si esclude che i giudici possano, entro quel termine, posticipare la scadenza di sei mesi in modo da non costringere il Parlamento a varare indulti o amnistia.