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24 Marzo 2014

Settant’anni fa la strage delle Ardeatine.

Settant’anni fa la strage delle Ardeatine. Nove sardi tra le 335 vittime

Oggi ricorre il 70° anniversario della strage delle fosse Ardeatine, il massacro di 335 italiani perpetrato dai nazisti come rappresaglia per l’attentato compiuto dai partigiani dei Gap contro una colonna di militari tedeschi in via Rasella, a Roma. Furono uccisi 33 soldati, e la feroce regola voluta da Hitler era che per ogni soldato tedesco caduto fossero eliminati dieci italiani. L’ordine fu eseguito anche “per eccesso”, prelevando detenuti politici dalle carceri di Regina Coeli e di via Tasso, ed ebrei in attesa della deportazione. L’esecuzione avvenne alla periferia di Roma, davanti alle antiche cave di pozzolana situate lungo la via Ardeatina, un luogo scelto per occultare più facilmente i cadaveri.

E’ il primo anniversario senza Erik Priebke, uno degli ufficiali che organizzarono a strage, morto a Roma, a 98 anni, l’11 ottobre dello scorso anno. Sono previste cerimonie in tutt’ Italia. A Roma, alle 10, al Mausoleo Ardeatino, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Tra le vittime ci furono anche nove sardi.

Cinque civili:

Salvatore Canalis (Tula). Docente di lettere.

Gavino Luna (Padria). Impiegato postale e famoso poeta dialettale.

Giusepe Medas (Narbolia). Avvocato.

Sisinnio Mocci (Villacidro). Partigiano comunista e combattente nella guerra di Spagna.

Antonio Ignazio Piras (Lotzorai). Agricoltore e combattente della Prima Guerra Mondiale.

Quattro militari:

Pasqualino Cocco (Sedilo). Pilota dell’Aeronautica.

Agostino Napoleone (Carloforte). Ufficiale di Marina.

Candido Manca (Dolianova). Brigadiere dei carabineri.

Gerardo Sergi (Portoscuso). Brigadiere dei carabinieri.

(Fonte: Sardiniapost)