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21 Marzo 2014

Niente sconti per gli affittuari in nero

Nessuno sconto per gli inquilini che denunciano un contratto di locazione in “nero”.

Nessuno sconto per gli inquilini che denunciano un contratto di locazione in “nero”. A decretarlo è stata la Corte Costituzionale con la sentenza n. 50 depositata il 14 marzo 2014 e redatta dal Giudice Paolo Grossi che, di fatto, ha censurato l’eccesso di delega da parte del Governo, chiamato a confezionare dal Parlamento una norma in materia di federalismo fiscale.

Sollecitati dalle cause intentate da alcuni proprietari immobiliari, i Tribunali di Firenze, Salerno, Roma, Palermo e Genova hanno chiesto il pronunciamento della Consulta in merito a quanto contenuto nel Decreto Legislativo del 2011 in materia di federalismo fiscale municipale. Oggetti del contendere i commi 8 e 9 dell’Articolo 3, i quali stabilivano in quattro anni (più altri quattro rinnovabili) la durata della locazione e prevedevano un canone fortemente ridotto per gli inquilini nei seguenti casi: contratti registrati in ritardo; affitto effettivo superiore a quello indicato nell’accordo e comodati d’uso fittizi. Il dispositivo normativo, inoltre, consentiva agli affittuari di registrare, al posto dei proprietari, il contratto d’affitto rivolgendosi a una qualsiasi Agenzia delle Entrate.

Gli sconti, inoltre, sarebbero stati oltremodo notevoli per gli affittuari in nero che avessero denunciato un contratto in nero: il 70-80% rispetto alle cifre di mercato. Questo perché il Decreto Legislativo introduceva una cedolare secca per gli affitti non registrati, la quale prevedeva un canone annuo pari al triplo della rendita catastale, al quale aggiungere il canonico adeguamento Istat.

Niente da fare. La Corte Costituzionale ha bocciato la norma perché il Parlamento, nel delegare al Governo la stesura del dispositivo legislativo, non ne ha definito i limiti operativi, causando un eccesso di delega per l’Esecutivo.

Massimo Pasquini, il responsabile della Campagna “Canoni Neri”, in merito alla decisione della Consulta ha fatto sapere che il movimento rispetterà la sentenza, ma ciò non toglie che la situazione, sul fronte degli affitti in nero, sia particolarmente grave nel nostro Paese. “Ora si faccia subito una norma efficace – ha affermato Pasquini – per la lotta ai canoni in nero che preveda sanzioni effettive e adeguate nei confronti dei proprietari d’immobili che non rispettano le regole di locazione. Sono 950 mila gli appartamenti affittati a nero in Italia: questo genera un’evasione fiscali pari a 5miliardi di euro e un mancato gettito Irpef superiore a un miliardo e mezzo”.