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19 Marzo 2014

Elephant Man di Giancarlo Marinelli

Su Radio Sintony l'intervista realizzata da Arabella questa sera alle 20.05 e domenica alle 12.50 uno spettacolo da non perdere

CeDAC XXXIV Circuito Teatrale Regionale SardoQuesta è la nostra Stagione
Stagione di Prosa 2013/2014 Compagnia Molière Elephant Man di Giancarlo Marinelli

mercoledì 19 marzo 2014 – ore 21 / ALGHERO – Teatro Civico
giovedì 20 marzo 2014 – ore 21 / OLBIA - Cine/Teatro Olbia
venerdì 21 e sabato 22 marzo 2014 – ore 21 / SASSARI - Nuovo Teatro Comunale
domenica 23 marzo 2014 - ore 21 / TEMPIO PAUSANIA – Teatro del Carmine

Si apre il sipario su “Elephant Man”: sbarca nell'Isola la pièce di Giancarlo Marinelli (che firma anche la regia) ispirata alla vera storia di Joseph Merrick, colpito da una grave malattia che ne aveva trasformato l'aspetto in una maschera mostruosa, e diventato una stella dei freak show nell'Inghilterra vittoriana; nel cast la sempre brava e convincente Ivana Monti accanto a Giorgio Lupano (nel ruolo del titolo) e Rosario Coppolino, con la partecipazione di Debora Caprioglio (e con Andrea Cavatorta, Francesco Cordella, Serena Marinelli e Simone Vaio).
La tournée nell'Isola -sotto le insegne del CeDAC per la Stagione di Prosa 2013-14, nell'ambito del XXXIV Circuito Teatrale Regionale Sardo – inizierà dalla Riviera del Corallo: dopo il debutto STASERA (mercoledì 19 marzo) alle 21 al Teatro Civico di Alghero, lo spettacolo della Compagnia Molière approderà DOMANI (giovedì 20 marzo) alle 21 al Cine/Teatro Olbia di Olbia; poi il duplice appuntamento venerdì 21 e sabato 22 marzo alle 21 al Nuovo Teatro Comunale di Sassari e infine domenica 23 marzo alle 21 l'ultima replica al Teatro del Carmine di Tempio Pausania.

COMUNICATO del 19.03.2014
La favola crudele – una storia vera, ma appassionante come un romanzo – di Joseph Merrick, meglio noto come “Elephant Man” (già protagonista del film cult di David Lynch) arriva sul palcoscenico, con la pièce teatrale scritta e diretta da Giancarlo Marinelli, e ispirata al racconto di Frederick Treves, il medico che prese a cuore il caso e riuscì a far ricoverare il giovane in ospedale, sottraendolo al girone infernale dei freak show, allo sfruttamento da parte di impresari senza scrupoli e alla curiosità popolare per il “mostro”.
Dramma moderno, costruito per quadri e sequenze con un montaggio quasi cinematografico, “Elephant Man” narra la vita avventurosa di Merrick, scacciato da casa dopo la morte della madre e diventato poi un'attrazione da baraccone e infine oggetto di studio e d'interesse scientifico, e di nuovo coinvolto in nuove peripezie tra tradimenti e inganni, sullo sfondo del perbenismo dell'epoca vittoriana e del gusto per il sensazionale, tra l'entusiasmo per le nuove scoperte e i misteriosi delitti di Jack lo Squartatore. Nel cast dello spettacolo, prodotto dalla Compagnia Molière (con il patrocinio della Regione Veneto) spiccano i nomi di Ivana Monti, splendida e severa capoinfermiera (Adele Inglestorm) accanto a Giorgio Lupano (nel ruolo del titolo) e a Rosario Coppolino (che interpreta il medico Frederick Treves), con la partecipazione di Debora Caprioglio (Mrs Treves), e con Andrea Cavatorta, Francesco Cordella, Serena Marinelli e Simone Vaio.
Le evocative scenografie sono di Andrea Bianchi/Forlani e i costumi di Marta Crisolini Malatesta, il disegno luci di Daniele Davino e le musiche di Angelo Valori.
La tournée nell'Isola – sotto le insegne del CeDAC per la Stagione di Prosa 2013-14, nell'ambito del XXXIV Circuito Teatrale Regionale Sardo – inizierà dalla Riviera del Corallo: dopo il debutto STASERA (mercoledì 19 marzo) alle 21 al Teatro Civico di Alghero, “Elephant Man” approderà DOMANI (giovedì 20 marzo) alle 21 al Cine/Teatro Olbia di Olbia; poi il duplice appuntamento venerdì 21 e sabato 22 marzo alle 21 al Nuovo Teatro Comunale di Sassari e infine domenica 23 marzo alle 21 sarà di scena al Teatro del Carmine di Tempio Pausania.

Fulcro della pièce è la figura di Joseph Merrick, affetto da una grave patologia deformante, costretto ben presto, dopo la prematura morte della madre e il secondo matrimonio del padre, a apprendere la difficile arte di arrangiarsi, vivendo per strada, mantenendosi con lavoretti saltuari, e cercando allo stesso tempo di sottrarsi allo scherno dei monelli, fino all'inatteso successo come “uomo elefante” nei freak show. Il suo aspetto destava meraviglia e disgusto, e i baracconi dove per pochi soldi si potevano ammirare creature strane e difformi rappresentavano un divertimento diffuso – forse anche una misera consolazione per gli operai e le loro famiglie, che potevano apprezzare la propria fortuna a confronto con gli sventurati esposti in gabbia come animali esotici.
Sullo sfondo l'Inghilterra vittoriana, con il suo perbenismo puritano, venato di bonomia e il terrore per gli scandali - e dunque per necessario contraltare un fiorire di segreti di famiglia e oscure perversioni – in cui forse non a caso esplose la follia di Jack lo Squartatore, il serial killer di Whitecapel, che sceglieva le sue vittime tra le belle di notte, simbolo del vizio e della corruzione dei costumi in una società segnata da forti contrasti di classe, tra l'estrema povertà dei ceti più umili, con il conseguente degrado materiale e morale, e l'ascesa della borghesia a fronte di un intenso sviluppo scientifico e tecnologico.
A dispetto delle apparenze, Joseph Merrick si rivelerà – una volta sottratto alle condizioni quasi animalesche e di schiavitù del mondo dei freak show – una persona dall'animo sensibile, attratta dalla poesia e innamorata della bellezza, dotata di intelletto, talento e passione: la sua deformità fisica non corrisponde ad un'alterazione delle facoltà mentali, anzi recuperato l'uso della parola, il giovane si racconta ai medici e poi ai molti visitatori – compresi personaggi dell'alta aristocrazia e della corte reale. La sua vita, segnata dalla malattia e dalla solitudine, suscita simpatia e pena, e ricondotto nell'alveo della civiltà, lontano dal disordine dei baracconi, l'uomo elefante conquista una nuova notorietà e la stima di esponenti del bel mondo. Pure nuovi imprevisti e nuove tragedie sono in agguato, in un susseguirsi di spettacolari colpi di scena, finché deciso a interpretare fino in fondo la sua parte d'uomo “normale” - o forse a liberarsi del peso di quella corazza che lo rende invisibile al mondo esterno – Merrick decide di liberarsi dall'ingombro dei tanti guanciali per poter finalmente dormire...
La vera storia dell'“Elephant Man” s'intreccia alle vicende private e familiari del medico e degli infermieri che lo assistono e forse la presenza di questa creatura, così vulnerabile e sensibile, apparentemente senza famiglia, né legami con un passato troppo doloroso, spinge chi le sta intorno a interrogarsi sul vero significato della propria vita e delle proprie azioni. La trama si complica e offre vari livelli di lettura – primo fra tutti l'ingannevole potere delle apparenze e la vanità di una ricerca della perfezione estetica “a tutti i costi” in cui in nome di un'armonia delle forme si sacrificano salute ed equilibrio psicofisico, e soprattutto si tradisce e dimentica il proprio vero io. Uno spunto di riflessione sulla realtà dell'Occidente, e in particolare sulla situazione del Belpaese, e forse un atto d'accusa – implicito e sottinteso – ai (dis)valori della società dell'immagine, in cui ciò che conta non è più l'essere ma unicamente l'apparire (e tutto, dalla bellezza al dolore, serve solo a far spettacolo).
Apologo del reale, l'esistenza di Joseph Merrick, il famoso “Elephant Man” - pur dietro una maschera mostruosa – offre la chiave per una riscoperta di sé, oltre la sofferenza e l'isolamento dettato dalla malattia; una ricerca della verità oltre la paura della diversità, attraverso l'amore per la vita, e per la poesia.
Come afferma lo stesso Merrick, nel suo tentativo di riscattarsi dallo stato di curiosità da baraccone, per eliminare ogni equivoco e invocare il rispetto della sua dignità: «Io non sono un animale! Sono un essere umano! Sono... un... uomo».


INFO & PREZZI

ALGHERO
Biglietti
Platea: €15– ridotto €13
palco: int. €13 – rid €10
loggione: €7

info: tel: 349 4127271

OLBIA
Biglietti
intero €15 – ridotto €13
info: tel: 0789 28773

SASSARI
Biglietti primi posti: intero €18 - ridotto €15
secondi posti: intero €15 – ridotto €13

tariffe scontate Arci, Endas, Cral aziendali, Carta giovani, Over 65

info: 339 1560328 – circuitoteatralesardo@gmail.com
www.cedacsardegna.it


TEMPIO PAUSANIA
Biglietti
Platea intero e galleria centrale €15
Platea ridotto e galleria laterale €13
Loggione €6

riduzioni: under 25, over 65
Info:tel. 079 671580 – 079 630377 - infogiovani.tempio@tiscali.it

F teatrodelcarminetempio
www.cedacsardegna.it


Compagnia Molière
con il patrocinio della Regione Veneto
Elephant Man
di Giancarlo Marinelli
tratto dall’omonimo racconto di Frederick Treves
con: Ivana Monti, Giorgio Lupano e Rosario Coppolino
e con la partecipazione di Debora Caprioglio
e con Andrea Cavatorta, Francesco Cordella, Serena Marinelli e Simone Vaio
scene Andrea Bianchi/Forlani
costumi Marta Crisolini Malatesta
light designer Daniele Davino
musiche Angelo Valori
regia Giancarlo Marinelli
la maschera dell’uomo elefante è realizzata da Sergio Stivaletti

“Io non sono un animale ! Sono un essere umano ! Sono... un... uomo” (J. Merrick)
Uno spettacolo sull’umanità, la dignità e il dolore che si nasconde sotto una maschera mostruosa.

Lo spettacolo
The Elephant Man non è soltanto un capolavoro della cinematografia firmato da David Lynch. E’ soprattutto un racconto perfetto, quasi in presa diretta, di un giovane chirurgo, Frederick Treves, che salvò l’Uomo Elefante, al secolo Joseph Merrick, dalle torture dei freak show della Londra di fine Ottocento.
Perché portare in teatro la vera storia di Joseph Merrick, mettendola in scena, per la prima volta, in un vero spettacolo di prosa?
E’ presto detto; in un momento storico come quello attuale in cui l’estetica del corpo, il mito della “bellezza a tutti i costi”, sono divenuti un motivo perpetuo ed ossessivo, non senza conseguenze finanche drammatiche (si pensi ai danni provocati dalla chirurgia estetica, o a patologie impulsive e compulsive letali come la bulimia e la anoressia), portare sulla scena una storia d’amicizia tra un brillante ed ambizioso chirurgo e “un mostro apparente”, capace però di regalare agli altri un universo di poesia e di bellezza, significa sovvertire il putrido sistema di vuote apparenze, di fasulle perfezioni, di oscene ostentazioni artificiali a cui siamo ormai assuefatti: la storia di Joseph Merrick è in fondo la storia della nostra ipocrisia, del nostro proverbiale rifiuto ad accettare “l’altro da noi”; della nostra ostinata impotenza ad “andare oltre” il corpo, per rinchiuderci stomachevolmente in una tanto rassicurante quanto inutile culto della bellezza omologata.
Ché la vita di Joseph Merrick è la vita di ognuno di noi; la tensione di ciascuno ad essere amato non tanto per ciò che è ma per ciò che avrebbe voluto essere.
Ché la morte di Joseph Merrick è la morte di ognuno di noi; è il sogno di poter lasciare la terra nel ricordo di chi ci ha amati perché, al di là della “mostruosità” dei nostri luoghi oscuri, esiste sempre una luce eterna, che ha lo stesso tempo di riproduzione di una stella.
Appartiene ad ogni uomo che, provando a dormire in modo diverso, ha cercato, in una notte di secoli che si ripetono, di essere migliore.

L’autore e regista
Giancarlo Marinelli (classe 1973) è uno scrittore, regista e sceneggiatore, editorialista e drammaturgo nonché attore, professore di Istituzioni di Regia Teatrale all'Accademia delle Arti a Roma. Finalista al Premio Campiello nel 2002 con “Dopo l'amore” e nel 2006 con “Ti lascio il meglio di me”. Recentemente ha pubblicato per Bompiani il giallo noir “Le penultime labbra”.

I protagonisti
Tra le più note attrici della scena italiana, Ivana Monti, dopo un debutto - neppure ventenne – ne “I giganti della montagna” di Pirandello per la regia di Giorgio Strehler nel ruolo di Maddalena, frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica, per poi ritornare sulla scena come Regana nel “Re Lear” di Shakespeare. Interprete di numerose pièces al Piccolo Teatro di Milano, l’attrice tocca le varie corde e registri, spaziando dal teatro drammatico di Majakovskij con “Il bagno” sino alle interpretazioni brillanti, come in “Ogni anno punto e da capo” di Eduardo De Filippo.
Approda anche in televisione recitando con Dario Fo e Franca Rame in “Settimo: ruba un po' meno” (1977), con Lando Buzzanca in “Settimo anno” (1978), con Walter Chiari in “Hai mai provato nell'acqua calda?” (1978). Negli anni '80 si cimenta anche con le operette e le commedie musicali (“Cin Ci La” e “Eva contro Eva”). Nel 1986 avvia il sodalizio artistico con Andrea Giordana presentando un repertorio brillante. Dal 1996, anche seguendo il desiderio del marito, il giornalista Andrea Barbato, scomparso prematuramente, si dedica principalmente al teatro contemporaneo, pur continuando a recitare nei grandi classici. Nel 1997 è anche autrice, oltre che interprete di “Mia cara madre. Ricordi e voci della nostra terra dal 1913 alla Liberazione”.
Nel cinema si ricorda soprattutto il suo ruolo da co-protagonista accanto a Fabio Testi nel film “Luca il contrabbandiere” di Lucio Fulci.
In televisione ha interpretato ruoli in diverse fictions, tra cui “Distretto di Polizia” (2000) nel ruolo di Caterina Scalise e “Incantesimo” (settima ed ottava stagione) nel ruolo di Liliana Donati.

Diplomatosi nel 1993 alla scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi, Giorgio Lupano nasce artisticamente come attore di teatro, lavora poi anche per il cinema e per la televisione.Uno dei suoi primi ruoli importanti è nel 2000, quando è tra i protagonisti del film “Il manoscritto del principe”, diretto da Roberto Andò. Nel 2004 è nuovamente sul grande schermo con “E ridendo l'uccise” di Florestano Vancini e “Sotto falso nome”, diretto da Roberto Andò.
In televisione ha recitato nel film tv “Regina dei fiori” (2005), in “R.I.S. 4 - Delitti imperfetti” su Canale 5 (2007) e nella miniserie tv “La stella della porta accanto”, in onda nel settembre 2008 su Rai1. Nel 2009 per il cinema prende parte alla produzione internazionale “La papessa” diretto da Sönke Wortmann; nell'autunno 2010 è protagonista della miniserie “Paura di amare” su Rai 1. Partecipa anche alle miniserie tv “K2 - La montagna degli italiani” e “Il paese delle piccole piogge”, a “Paura di amare 2”, con regia di Vincenzo Terracciano e “Il restauratore 2”.
In teatro esordisce con “Le Antigoni della terra” con regia di Marco Baliani e “Misura per Misura”, diretto da Luca Ronconi; lavora con artisti come Franco Branciaroli e Gabriele Lavia, Walter Pagliaro, Ugo Gregoretti, Giorgio Gallione, Krzysztof Zanussi, Serge Denoncourt, Marco Sciaccaluga, Walter Manfrè e Attilio Corsini.

Finalista del concorso “Un volto per il cinema”, notata dal regista Klaus Kinski, Debora Caprioglio esordisce come comparsa in “Nosferatu a Venezia” di Augusto Caminito, poi la sua carriera prosegue accanto al grande attore tedesco, suo compagno anche nella vita, con ruoli via via più importanti, da “Grandi Cacciatori” ancora di Augusto Caminito al discusso “Kinski Paganini” (1989): esordio alla regia e ultima interpretazione per Klaus Kinski con il film ispirato al celebre violinista, presentato tra le polemiche al Festival di Cannes. Seguiranno “La maschera del demonio” di Lamberto Bava e, per la regia di Tinto Brass, “Paprika”.
Dopo il giallo/erotico “Spiando Marina” ed il comico “Saint Tropez - Saint Tropez”, Debora Caprioglio ha cambiato registro interpretando un ruolo drammatico in “Con gli occhi chiusi” di Francesca Archibugi. Dopo “Albergo Roma” (1996), abbandona il cinema per dedicarsi al teatro (al fianco di attori del calibro di Mario Scaccia, Franco Branciaroli, Mariano Rigillo e Corrado Tedeschi) e alla televisione, recitando in numerose miniserie e film TV.
Nelle ultime stagioni televisive ha partecipato alla Buona Domenica di Maurizio Costanzo su Canale 5, mentre su Rai 2 a Mezzogiorno in famiglia e alla quinta edizione del reality show L'Isola dei famosi, classificandosi al secondo posto con il 25% dei voti.