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10 Febbraio 2014

Marius, la giraffa uccisa davanti ai bambini

Marius, la giraffa uccisa davanti ai bambini. Gli animalisti: "Intervenga l'Ue"

Un colpo di pistola alla testa, la vivisezione davanti agli occhi di una folla di bambini e poi le carni date in pasto a tigri e leoni. Una fine orribile per Marius, giraffa di 18 mesi ospite dello zoo di Copenhagen.
GLI ANIMALISTI ALL'UE: "FATTO GRAVISSIMO E INACCETTABILE" "L'uccisione deliberata, per altro con un metodo efferato e inaccettabile della giraffa Marius nello zoo di Copenaghen, perché considerata in sovrannumero ed eliminata in ragione di una logica prettamente economica, rimette evidentemente in discussione, ancora una volta, il ruolo degli zoo": e' il commento dell'Enpa, l'Ente protezione animali, che ha scritto all'Unione Europea Zoo ed Aquari (Eaza) ed alla Cites, e interessera' anche il Parlamento Europeo del fatto "gravissimo e inaccettabile che viola oltre che ogni logica, numerose normative". "E' un evento di una barbarie inaudita di cui tutti devono venire a conoscenza - dice il direttore scientifico del'Enpa, Ilaria Ferri -. Invito le persone a non visitare zoo e altre strutture di cattivita' perche' in tal modo si rendono correi e corresponsabili di un sistema coercitivo e di violenza, che priva gli animali della loro liberta' e che spesso ne causa la morte, come accaduto alla povera giraffa". "In Italia in ragione delle norme previste dal codice penale tutto cio' non sarebbe potuto accadere - conclude Ferri - ma ben sappiamo che purtroppo nelle strutture italiane molte morti di animali sono state a dir poco sospette. Su questo, l'Enpa sta indagando a veri livelli e numerose strutture, per non aver rispettato la normativa vigente sono oggetto di denunce e controlli. Ci auguriamo che la morte di Marius, tanto violenta quanto incivile, possa servire a convincere tutte le persone che ancora credono nel ruolo degli zoo: ecco la realta' degli zoo che dobbiamo fermare e far chiudere tutti, fino all'ultimo".
La motivazione ha suscitato l’indignazione delle associazioni animaliste danesi e dell’Enpa: l’animale era in perfetta salute, ma è stato abbattuto per impedirne la riproduzione. Perché, spiega L'Indipendent, lo zoo di Marius partecipa a un programma dell'Associazione Europea di Zoo e Acquari (EAZA) che detta rigide regole sulla consanguineità,vietando la riproduzione tra «parenti» allo scopo di mantenere sane le specie all'interno della struttura. «Se tutte le specie si riproducono bene -ha osservato il direttore scientifico dello zoo, Bengt Holst - poi si deve accettare che ci sia un surplus di animali che non possono essere inclusi nella catena genetica senzacausare problemi di consanguineità».
Immediata la rabbia degli animalisti, che già avevano provato a impedire l’esecuzione. Ad alimentarla, anche l’offerta da parte di altre strutture di prendersi cura di Marius: lo Yorkshire Wildlife Park nel Regno Unito, che ha una casa per giraffe e la possibilità di ospitare un maschio in più, si era offerto di ospitare il giovane esemplare, come anche un parco in Olanda, il cui direttore, Robert Krijuff, deluso ha commentato: «Non ci posso credere. Ci siamo offerti di salvare la sua vita». Dallo zoo danese, per tutta risposta, è stato riferito che non era stato possibile trovare per marius posto in un’altra struttura.
«In Italia non sarebbe potuto accadere», ha commentato il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri. L’uccisione di Marius in ragione di una logica prettamente economica rimette in discussione il ruolo degli zoo, tanto che la Ferri invita «a non visitare strutture di cattività per non rendersi corresponsabili».