News

9 Dicembre 2013

Giuliano Giuliani:un uomo,un padre coraggioso.

Giuliano Giuliani:un uomo,un padre coraggioso. SOTTOTITOLO-La Giustizia non archivia un omicidio

Abbiamo avuto il piacere di partecipare  alla presentazione a Quartu Sant’Elena(Ca) del libro di Giuliano Giuliani “Non si archivia un omicidio”.Un momento di commozione mista alla ragione e al coraggio di un padre che non si arrende davanti all’ingiustizia di una perdita viscerale di un figlio,del proprio figlio.

Durante questo incontro,ove è stato possibile uno scambio democratico si è discusso quanto avvenne il 12 Luglio 2001 attraverso le parole,le fotografie,le testimonianze tangibili agli atti provenienti esclusivamente dal Tribunale di Genova e dai processi che si sono svolti. Carlo Giuliani, ucciso da un carabiniere durante gli scontri di piazza Alimonda, nel contesto del G8 di Genova del 2001. Un procedimento, secondo l’autore, ricco di lati oscuri, perizie tecniche mal concepite e tesi fuorvianti.

In Piazza Alimonda,il 20 luglio di 12 anni fa, alle 17:22 veniva ucciso Carlo Giuliani senza che sia fatta giustizia. Ripensando a quei giorni resta l’impressione che Carlo e quei feriti, le persone picchiate alla Diaz e a Bolzaneto, rientrino in un piano prestabilito con cui si voleva far naufragare il movimento No Global e in effetti con il G8 di Genova viene inaugurata una nuova stagione repressiva e cioè che occorre reprimere i manifestanti con il consenso dell’opinione pubblica. Vengono lasciati liberi alcuni finti manifestanti guidati dalle stesse forze dell’ordine incitandoli ad atti di vandalismo e quando le centraline telefoniche di polizia e carabinieri sono intasate da decine di chiamate di cittadini indignati da questi atti, viene dato l’ordine di picchiare e chi picchiano? I manifestanti più pacifici, quelli della Rete Lilliput e gli scout a piazza Manin e il corteo di via Tolemaide in cui vi erano centri sociali e Giovani Comunisti.

Il libro di Giuliano Giuliani ripercorre la vicenda gravissima della morte di suo figlio con un linguaggio diretto che non mira a celare l’indignazione ed il disprezzo dietro parole sfumate o di circostanza individua con precisione i fatti e le questioni. Dopo 12 anni Giuliani chiede l'apertura di un procedimento - mai istruito - per la morte di suo figlio che venne subito archiviata sulla base delle perizie dei Carabinieri e delle decisioni di due frettolosi magistrati. La documentazione portata da Giuliani è puntuale: circostanze, nomi, responsabilità, filmati, testimonianze dei capi delle forze di stato, rese nel processo contro i 25 attivisti incriminati. I fatti di Piazza Alimonda del 20 luglio 2001 riemergono dall'oblio istituzionale in cui si è cercato invano di insabbiarli. Come recentemente successo per Aldovrandi, Cucchi e tanti altri. Grande è la determinazione di questo padre nell'affrontare ancora una volta lo strazio del dolore e delle ingiustizie subite. Ma la sua azione va ben oltre la memoria, diventa denuncia attuale del perpetuarsi dell'auto-assolversi dello Stato - persino nella tardiva sentenza di condanna per i fatti della scuola Diaz - e consegna ai giovani di oggi un monito di vigilanza, di indignazione e di mobilitazione ogni qual volta - fin troppo spesso - lo Stato abusa delle vite di uomini e donne. Ho potuto leggere il suo libro,inciampando anche più volte sugli stessi versi per comprenderli e creare dei collegamenti autentici ma la conferma è stata proprio ieri durante il dialogo con l’autore ove si evince il desiderio non di cadere in quella che lui definisce “generica pluralità”,la quale finisce con il considerare tutti uguali ma tutti ugualmente responsabili senza distinzioni. In questo Stato dove tutto concorre all’antipolitica e alla confusione che destabilizza,stanca,indebolisce e fa regredire tutti i sistemi anche quelli che lavorano in modo trasparente. Il suo libro è un dossier dei fatti,riporta nomi e cognomi e cerca nel possibile di carpirne le responsabilità.

Ci tengo a riportare alcune affermazioni di Carlo Giuliani durante la presentazione,quelle che ho sentito come verità assolute e che hanno incitato la ragione e il cuore verso la riflessione.


“Il comportamento di Carlo è stato un gesto di difesa e non di attacco”

“Non c’è stato un processo per Carlo”


“L’omicidio di Carlo è stato archiviato e non è stato considerato importante per un processo”


“Una delle ragioni per il auqle ho scritto questo libro è perché faccio nomi e cognomi”

“Non si fa servizio d’ordine con gli estintori”

La redazione web: Mariazzurra Lai