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25 Novembre 2013

25 novembre contro la violenza sulle donne

Dal 1999, il 25 novembre si ricordano tutte le vittime di femminicidio e di abusi fisici e sessuali.

In Italia, nel 2013, 128 donne sono morte per mano di un uomo. Di queste, il 48% sono state vittime del proprio marito, il 12% del convivente, il 23% dell'ex. Le denunce di stalking sono aumentate del 10% rispetto al 2012. Più di sei milioni di donne hanno subito abusi fisici o sessuali, di cui un milione è stato vittima di stupri o tentati stupri. Di questi sei milioni, solo il 14% ha denunciato l'accaduto. Questi elencati non sono solo dati, non sono solo numeri. Sono realtà, sono storie di donne, ognuna diversa dall'altra, con i suoi retroscena, con le sue conseguenze. Sono le storie di Stefania, di Melania, e di tutte quelle donne, punite fisicamente per il solo fatto di essere semplicemente donne, e che non hanno potuto dire la loro, o perché è troppo lo choc che le devasta, o perché ormai è troppo tardi, e non potranno mai più dire niente. Oggi, 25 novembre, ricorre la quattordicesima giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Non è un lunedì come tanti. Non i n Piazza del Campidoglio a Roma, in cui stasera si manifesterà; non alla stazione Termini, sempre nella capitale, in cui si è tenuto stamattina un Flash Mob; e neanche nella nostra isola, a Cagliari, che sarà teatro di un corteo organizzato da CGIL e UIL e da "Se non ora quando", che partirà da piazza Garibaldi e terminerà sulla terrazza del Bastione di San Remy. L'Italia, oggi, ha scelto di dare voce a questi soprusi, che sono sempre più frequenti e sempre meno denunciati. Strano pensare però, che a queste statistiche dai numeri tragicamente elevati, si accompagni un ultimo misero dato: solo lo 0,27%, cioè uno su 365, è il tempo dedicato a un fenomeno che accompagna le prime pagine per ben più giorni all'anno.

Redazione Radio Sintony: Giulia Ledda