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15 Novembre 2013

IL PROGRESSO "TECNO -GLOCAL"

IL PROGRESSO "TECNO -GLOCAL": VITA VERA CONTRO VITA VIRTUALE

Bene o male tutti conosciamo il significato del termine "progresso", il quale nella sua accezione designa il processo di avanzamento e di sviluppo delle discipline e delle condizioni umane e in questo particolare contesto ci riferiamo ad un progresso globale che definisco "tecno-glocal".
Il concetto di “glocalità” ha una sua ragione d’esistere e non potrebbe essere altrimenti, data la diffusione di massa di uno strumento di comunicazione come Internet mediato da un’interfaccia user-friendly quale la tecnologia Web.

Ora, al di là delle costruzioni che i media tradizionali hanno fin qui presentato del fenomeno ed oltre le preoccupazioni anni fa espresse da Tim Berners-Lee in merito alla privacy e alla pedofilia (perfino lui caduto nella costruzione mass-mediatica sui cyber-pedofili), uno sconvolgimento vero e proprio, a livello planetario, il Web lo ha davvero portato.

Pensateci bene: la Rete, anzi il Web non è, come potrebbe apparire a prima vista, un “communication medium”, quanto piuttosto un “publication medium”.

A conti fatti, tolta la posta elettronica e i newsgroup, la rete si risolve nel Web, e il Web è un luogo dove comunicare, o meglio dove pubblicare tutto ciò che si desidera: hobby, passioni, proteste etc.

Soffermatevi come esempio (qui entra in gioco il concetto di “glocale”) sul fatto che nel Web vengono pubblicate un’enorme quantità di informazioni di carattere locale:siti di anonimi gruppi di volontariato, parrocchie, associazioni che operano solo nella propria provincia o nel proprio comune e che presentano informazioni su se stessi a livello planetario.
Chi sarà poi il cybernauta che navigando nel mare magno di Internet si imbatterà in questi porti seguendo l’onda (imprevedibile) di un link? Non si può dire concertezza.Si può ipotizzare che, con buona probabilità, questo genere di siti verrà visitato solo dal loro creatore e magari da qualche amico o parente. Ma il dato di fatto è che l’informazione di quartiere (locale) è disponibile per la platea del mondo intero (globale).

Perché questo desiderio di essere presenti su Internet ? Non credo sia da imputare solo ad uno sfrenato desiderio di “esserci” quanto piuttosto alle difficoltà di pubblicazione legate ai media tradizionali. Esempi lampo come la difficoltà di realizzare una rivista o un giornale o persino una newsletter interna.Costi di stampa, burocrazia, e soprattutto problemi legati alla distribuzione. L’anarchico Web abbatte tutto questo: scrivere una o cento pagine html fa poca differenza, problemi di natura burocratica non esistono, quanto poi alla distribuzione stessa questione.

Finito il tempo delle giornate in libertà non scandite da riunioni, appuntamenti e dead line,siamo di ritorno alle scrivanie e allo schermo del Pc,fedele compagno delle nostre giornate lavorative confortati dal ricordo di scorci di mare e montagna.
Tutti a rituffarci nei social network dopo aver rallentato e forse completamente staccato la connessione per almeno qualche settimana ripulendo mente e anima con quella che a me piace definire un'utile e molto intima operazione di reset. In effetti,si sprecano ultimamente dati e commenti sull'abuso e l'eccessiva dipendenza tecnologica.

Si è detto per esempio che un'altissima percentuale di giovani sotto i 20 anni non riesce a spegnere il cellulare durante la notte.In Inghilterra si è coniato il termine "Social not working" dedicato a coloro che spendono una media di 3/4 ore giornaliere della loro attività lavorativa connessi ai social network(questo sarebbe il tempo che diverse aziende hanno recentemente quantificato).A questo proposito poniamo l'accento alla ormai remota adesione di Diesel e Fiat alla campagna Disconnet contro Facebook e i social in genere:la campagna con una serie di video dissacranti tuonò contro un mondo ultra-connesso invitando a vivere la vita vera compressa e trascurata a causa della nostra seconda vita virtuale.

Insomma far partire una campagna Disconnet vuol dire in ultima analisi avere già indirettamente indicato il vincitore. C'è chi contesta il virtuale,
ma c'è chi festeggia i social network in una giornata speciale .Ricordiamo il 30 Giugno 2011 quando venne festeggiata la prima giornata mondiale dedicata ai social media e per questo evento si sono organizzati più di 700 incontri in oltre novanta Paesi. L'idea di onorare con una giornata i social media è partita da Mashable, è un sito web d'attualità statunitense in forma di blog creato 7 anni fa circa e che oggi rappresenta un luogo d'incontro per gli utenti dei social dove è possibile raccogliere e analizzare tutte le ultime tendenze del web. Il tempo si rinnova,come i mezzi anche se probabilmente da un punto di vista sociale a volte il progresso fa rima con regresso,poiché il troppo storpia in tutto,possiamo dire che il consumatore segue l'onda anomale della tecnologia ed è quasi come se questa sia una necessità.

Pensavo a quando alle elementari studiando la prima rivoluzione industriale mi era rimasta impressa la frase:"le macchine sostituiscono l'uomo",beh a distanza di secoli le macchine hanno sostituito l'uomo per sua volontà,perché si è creato questo carattere simbiotico talvolta incredibile e pericoloso .Ponderare e leggere il foglietto illustrativo prima dell'uso sarebbe un consiglio utile. La tecnologia è senz'altro qualcosa di brillante ma dico anche uscire e socializzare,discutere e confrontarsi davanti ad un aperitivo lo è.
Toccare un foglio e scrivere lo è.
Redazione Web: Mariazzurra Lai