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8 Novembre 2013

Continua il fenomeno della Baby Prostituzione

Sono sempre di più i casi che si sentono al giorno d'oggi di ragazze minorenni che si prostituiscono. Il più recente è quello delle BabyDocce a Milano

Dopo il fenomeno delle baby squillo romane, che vedeva ragazze minorenni vendere il proprio corpo in cambio di denaro, ecco che arrivano le Baby Docce, cioè ragazze dai 14 ai 16 anni che si prostituiscono nei bagni delle scuole in cambio di ricariche o oggetti di valore come borse griffate o smartphone. L'atto parte proprio dagli smartphone stessi, attraverso i quali le ragazze contattano i propri clienti, mandando loro il "listino prezzi" di ogni servizio e mettendosi d'accordo poi sull'orario di incontro. Il nome, "Baby Docce" è stato dato dai clienti stessi, che hanno dai 17 anni in su, associando la quotidianità del farsi la doccia alla quotidianità di compiere l'atto sessuale, spesso anche più volte al giorno. Delle otto ragazze che sono state scoperte, sette appartengono a famiglie benestanti e frequentano istituti privati, lasciando dedurre che non fosse dunque una necessità economica quella che le ha portate a vendersi, ma più un modo per soddisfare qualche piccolo capriccio e per divertirsi. I rapporti, ovviamente non protetti, sono tutti consenzienti e coinvolgono solo adolescenti, ma la paura è che più avanti si possa scoprire che nel giro vi siano pure degli adulti. A questo punto sta alla Magistratura far luce sulla questione, e ai genitori capire che la propria figlia sta frequentando amicizie diverse, e che quella borsa nuova non è stata acquistata con i soldi della paghetta, ma con qualcosa che dovrebbe valere molto di più.

Redazione Radio Sintony: Giulia Ledda