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18 Ottobre 2013

Storie di crisi

La crisi diiventa protagonista delle storie degli italiani. Quelle stesse storie oggi ve le raccontiamo noi.

La crisi, si sa, è protagonista delle prime pagine italiane da ormai diversi anni. Si parla di spread, di pil, di IVA e chi più ne ha più ne metta. Sono tante, al giorno d'oggi, le storie da raccontare su ogni italiano che in qualche modo prova a farsi forza e a sostenere questo gravoso peso. Tra questi, un commerciante di Rotondi, in provincia di Avellino, che si ritrova oggi a dover pagare 156 euro di multa per non aver battuto uno scontrino da 35 centesimi; caso vuole che proprio quel giorno passasse da quelle parti la Guardia di Finanza, che nonostante le giustificazioni del commerciante, non si è risparmiata l'emissione di una sanzione da 516 euro, scesa poi a 156. Vola sul web intanto la rabbia dell'uomo, che su Facebook dichiara "Non ho fiducia di uno Stato forte con i deboli e debole con i forti". Episodio, questo, simile a quello che, lo scorso luglio ha visto come protagonista un bar di Reggio Emilia. Le cifre sono diverse, 187 euro di multa per un mancato scontrino da un euro, ma le lamentele sono le stesse. A protestare, stavolta, non solo il gestore del bar, ma anche i clienti e i negozianti della zona. "Mi ha dato un euro e io mi stavo dirigendo verso la cassa. Lei è subito uscita senza aspettare lo scontrino", dichiara il titolare sulla giovane cliente e sull'accaduto. "Non ha nemmeno fatto in tempo a raggiungere la cassa che ho visto la giovane che era stata fermata appena fuori dalla porta da un uomo. Ho capito subito che era un finanziere". Ma a nulla è servita la spiegazione del titolare, la cui versione è stata confermata anche dal padre della cliente, mostrando tutti gli scontrini delle precedenti consumazioni; per i Finanzieri non c'è giustificazione che tenga: se non c'è lo scontrino parte la sanzione. Un'altra storia da raccontare è sicuramente la storia di B. e di S.P., commercianti milanesi. Il primo vende camicie firmate in via Buenos Aires, il secondo canottiere in un quartiere di case popolari abitato principalmente da disoccupati. Il protagonista stavolta è l'aumento dell'IVA, definito dai due negozianti "la mazzata finale". " I politici devono vivere su un altro pianeta, non c’è altra spiegazione. Non si rendono neanche conto degli effetti di una manovra del genere", dichiarano i negozianti, che da anni ormai vivono giorno dopo giorno con il terrore di dover chiudere le loro attività. "Oggi ci siamo. Ma se torni tra sei mesi non so se ci trovi ancora". A Milano però c'è anche chi, di storie, non ne vuole raccontare. Nei negozi della lussuosa via Montenapoleone, i commessi rilasciano dichiarazioni solo previa richiesta all'ufficio stampa. Chiudiamo con una storia, finalmente a lieto fine, proveniente proprio dalla nostra Sardegna: racconta infatti di un giovane imprenditore di Calasetta, Mauro Bernardini, che non trovando lavoro per via della crisi, ha deciso di inventarsene uno; e così, dopo aver chiesto diversi finanziamenti e ottenuto un mutuo, Mauro è pronto ad avviare la sua nuova attività: una paninoteca. Ma dopo poco tempo salta fuori che una parte del locale non è a norma. E così, dopo un mese di proficua attività, il ragazzo è costretto a chiudere. Fortunatamente, dopo varie peripezie e pratiche burocratiche, grazie anche alla visibilità data al ragazzo dalle testa e le emittenti locali (tra cui la stessa Radio Sintony che ha avuto modo di intervistarlo), la cosa va a buon fine, e la paninoteca riapre ai battenti. Insomma, come è stato detto all'inizio, di storie sulla crisi ce ne sono tante, e tante ancora ne potremmo raccontare. Ma speriamo, in un futuro non troppo lontano, di potervene raccontare di migliori, magari che parlino di draghi e principesse, piuttosto che di tasse e fisco.

Redazione Radio Sintony: Giulia Ledda