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14 Ottobre 2013

La giornata della memoria: 16 Ottobre 1943

A settant’anni dalla storica giornata, si ricorda la deportazione della comunità ebraica romana ad Auschwitz tra dolore e opinioni divergenti.

16 ottobre 1943 giornata tragicamente storica per l’italia, per la città di Roma e per la comunità ebraica. Già dopo l’inserimento delle leggi razziali nel paese, gli ebrei italiani furono resi invisibili nel nostro paese. In quel fatidico 16 Ottobre furono eseguiti 7013 arresti di ebrei da parte di soldati tedeschi e italiani, per la deportazione nei campi di concentramento di Auschwitz. Oggi molto discusso, oltre il ruolo dell’esercito italiano, è anche il ruolo di Papa Pio XII nel rapporto con la Germania nazista. Con la firma del concordato del Reich, tra la Santa Sede e la Germania nazista, che sanciva l’impegno a salvaguardare la libertà della religione cattolica romana e l’impegno della Chiesa a non interferire nelle questioni politiche, Pio XII fu accusato di indifferenza dall’opinione pubblica. É notizia di questi giorni il ritrovamento di documenti che attesterebbero d’altra parte che il Papa Pio XII non ricoprì un ruolo marginale nella deportazione degli ebrei ma di grande rilievo, poiché avrebbe aiutato e nascosto numerosi membri della comunità ebraica di Roma, questo quanto asserisce lo storico britannico sir Martin Gilbert. Secondo la testimonianza dell’ufficiale tedesco della sede del governatore militare di Roma, Nikolaus Kunkel, il Santo Padre avrebbe minacciato una protesta pubblica qualora gli arresti non fossero terminati immediatamente. Minaccia giunta al Führer, che ordinò l’immediata sospensione delle attività dell’esercito inerenti l’arresto dei membri della comunità ebraica entro mezzogiorno del giorno 16 ottobre 1943.Secondo queste ultime testimonianze, quindi, Pio XII potrebbe condividere la posizione di Papa Francesco che riguardo a questa data ha affermato: “ E’ nostro dovere tenere presente davanti ai nostri occhi il destino di quei deportati, percepire la loro paura, il loro dolore, la loro disperazione, per non dimenticarli, per mantenerli vivi, nel nostro ricordo e nella nostra preghiera, assieme alle loro famiglie, ai loro parenti e amici, che ne hanno pianto la perdita e sono rimasti sgomenti di fronte alla barbarie a cui può giungere l’essere umano”. Barbarie,indifferenze e ambiguità, dunque, di cui questo giorno e l’intero regime nazista è impregnato.

Redazione Radio Sintony: Alessia Dessalvi