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6 Maggio 2013

E' morto a Roma Giulio Andreotti

Aveva 94 anni, per decenni fu al centro della vita politica italiana. Per 7 volte primo ministro

E' morto a Roma Giulio Andreotti  Aveva 94 anni, per decenni fu al centro della vita politica italiana. Per 7 volte primo ministro. Si è spento alle 12.25 nella sua casa di Roma il senatore Giulio Andreotti. Lo hanno reso noto i suoi familiari, aveva 94 anni. Per decenni al centro della vita politica italiana, ha guidato il governo per sette volte.  Si è spento alle 12.25 nella sua casa di Roma il senatore Giulio Andreotti. Lo hanno reso noto i suoi familiari, aveva 94 anni. Per decenni al centro della vita politica italiana, ha guidato il governo per sette volte.
E' stato il politico italiano più blasonato: sette volte alla guida del governo, innumerevoli volte ministro, campione delle preferenze nelle liste della Dc. Ma per i suoi nemici è ricordato come "Belzebù", circondato da una fama di politico cinico e machiavellico che lui stesso, in fondo, ama coltivare.In più di mezzo secolo di vita pubblica, più di ogni altro governante, Giulio Andreotti è stato identificato come l'emblema di un potere che nasce e si alimenta nelle zone d'ombra.

Il sospetto più infamante: la mafia - Tanti i dubbi e i sospetti che hanno accompagnato la sua vicenda politica: il più infamante, quello di essere sceso a patti con la mafia. Per qualcuno bastava già la lunga amicizia con Salvo Lima, suo luogotenente in Sicilia, morto ammazzato nel 1992 a ridosso delle elezioni politiche che sancirono il crollo della Dc, per considerare Andreotti come un politico disposto al compromesso con Cosa Nostra.

Il presunto bacio con Riina - Poi arrivò Buscetta a raccontare la storia del bacio a Toto' Riina. I colpevolisti erano di gran lunga più numerosi. Ma Andreotti sfidò i giudici andando a tutte le udienze del processo che lo vedeva imputato, la testa china sui suoi appunti, contestando l'accusa fino alla sentenza definitiva di assoluzione.

Il sarcasmo, la sua dote migliore - Andreotti era nato a Roma il 14 gennaio 1919. "Quell'anno sono nati il Ppi di Sturzo, il fascismo e io. Di tutti e tre sono rimasto solo io", si gloriava ultimamente. Da giovane, era un ragazzo religioso, studioso, molto serio, la schiena già lievemente incurvata e le idee chiare sul suo futuro. Unici divertimenti le partite della Roma (al vecchio stadio di Testaccio) e le corse dei cavalli all'ippodromo delle Capannelle.

Il debutto al governo a 28 anni - Nel 1946, a 28 anni, era già sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con una delega particolare per lo spettacolo. Il giovane Giulio si occupava del cinema a trecentosessanta gradi: dai tagli della censura ai copioni poco rispettosi della morale cristiana ai finanziamenti pubblici per sostenere le produzioni italiane. Di quegli anni si ricorda la polemica con Vittorio De Sica, accusato dal giovane sottosegretario di aver reso "un pessimo servizio all'Italia" con il suo pessimistico film "Umberto D".