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18 Aprile 2013

Famiglie temono di non riuscire a pagare mutuo

Crisi, il 40% degli italiani teme di non riuscire a pagare il mutuo. Ma c'è fiducia nell'euro: il 76% non vuol lasciamure la moneta unica.

La preoccupazione maggiore delle famiglie italiane, quasi 4 su 10 (il 37,6%), è non riuscire a pagare le rate del mutuo per quest'anno. E' quanto emerge da uno studio del Censis-Confcommercio. Per quasi il 30% ciò che preoccupa di più è, invece, far fronte alle scadenze delle tasse. Per il 12,6% l'assillo maggiore riguarda il rischio di riduzione dello stipendio mentre l'11,6% teme di perdere il lavoro.
Gli italiani vogliono restare nell'euro - L'ipotesi ventilata anche durante l'ultima campagna elettorale di un'Italia fuori dalla moneta unica non trova d'accordo i cittadini. Quasi otto italiani su 10 (76%) non vogliono abbandonare l'euro per tornare alla vecchia lira. Solo il 24% infatti pensa che se l'Italia uscisse dalla moneta unica per tornare alla lira, "si starebbe mediamente meglio". E' quanto emerge dall'Outlook Censis-Confcommercio sulla fiducia di imprese e famiglie. Bocciata anche l'ipotesi (75% no, 25% sì) di aumentare l'occupazione ricorrendo all'aumento della spesa pubblica.

Confcommercio, aziende senza credito - Cala ancora nel primo trimestre dell'anno, la quota di imprese che riescono a ottenere credito dalle banche. Secondo l'Outlook Censis-Confcommercio, nei primi tre mesi 2013 le aziende che si sono viste accogliere la richiesta di finanziamento sono crollare al 29,6% dal 34,2% dello stesso periodo di un anno fa. Strettissimo il rubinetto delle risorse che arrivano a destinazione: appena 3,4% le imprese finanziate nel primo trimestre, in calo di tre punti rispetto a un anno fa.

Nel 2013 falliscono 40 imprese al giorno - Nei primi 3 mesi del 2013 in Italia hanno portato i libri in Tribunale 3.637 imprese, il dato in assoluto peggiore relativamente al I trimestre dell'anno a partire dal 2009, con un aumento del 65% in 4 anni e del 13% rispetto al primo trimestre 2011. Questa escalation ha portato la media ad oltre 40 istanze al giorno (considerando anche i sabati e le domeniche). Dal 2009 ad oggi sono state ben 48.939 le imprese italiane che hanno a dichiarato fallimento. E' quanto emerge dall'Analisi dei fallimenti in Italia di CRIBIS D&B.

La Lombardia è la più colpita - Dalla rilevazione risulta che la regione più colpita dai fallimenti è risultata essere la Lombardia (per altro l'area del Paese che presenta la maggior densità di imprese), con 848 casi ed un'incidenza sul totale nazionale pari al 23,32%. Dall'inizio del 2009 in questa regione sono state ben 10.819 le imprese che hanno portato i libri in Tribunale. Al secondo posto di questa graduatoria si colloca il Lazio, con 385 fallimenti e un'incidenza pari al 10,59% sul totale nazionale: qui i casi dal 2009 ad oggi sono stati 4.848. Il Veneto, invece, si piazza al terzo posto con 312 casi, un'incidenza dell'8,58% e 4.609 fallimenti complessivamente rilevati in poco più di quattro anni. Seguono Emilia Romagna (308), Campania (291), Toscana (281), Piemonte (226), Sicilia (213), Puglia (169), Marche (136), Calabria (94), Sardegna (69), Friuli Venezia Giulia (65), Liguria (57), Abruzzo (54), Umbria (53), Trentino Alto Adige (38). Chiudono la classifica Basilicata (19), Molise (16), Valle D'Aosta (3).