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28 Marzo 2013

Pasqua vegetariana senza agnello: sì o no?

Ortaggi e verdure al posto dell’agnello: è la richiesta delle associazioni che si battono per eliminare dalla tradizione cristiana il sacrificio

Ortaggi e verdure al posto dell’agnello: è la richiesta delle associazioni che si battono per eliminare dalla tradizione cristiana il sacrificio rituale che si compie ogni anno. Per invogliare tutti verso “Una Pasqua all’insegna dell’agnellino e del capretto vivi”, le associazioni Gaia Animali & Ambiente e Diamoci La Zampa hanno inscenato lo scorso weekend a Milano in centro un’iniziativa di sensibilizzazione contro l’uccisione e il consumo degli agnelli lattanti che ogni anno s i compie a ridosso della Pasqua. Volontarie hanno distribuito ai passanti manicaretti vegetariani e ricette per una Pasqua succulenta e senza sangue mentre San Francesco e Santa Chiara si sono introdotti in Duomo, dove hanno invitato i fedeli a “fare pace anche nel piatto”, consumando una Pasqua vegetariana.

Gaia ha rivolto un appello a Papa Francesco affinché, come il Santo da cui ha preso il nome, possa essere uomo di pace anche con gli altri anima li e possa dire una parola per evitare la strage degli innocenti. L’associazione ricorda infatti che “in questi giorni, per colpa del consumismo pasquale, vengono uccisi 7.185 t onnellate di agnelli, equivalenti a circa un milione e mezzo di agnellini lattanti” stipati in TIR e camion. “Il consumo di agnellini nel periodo della Pasqua supera il triplicamento rispetto agli altri periodi dell’anno. Ciò comporta importazioni selvagge, con scarsi controlli sulla qualità delle carni ed il benessere degli animali, per rispondere alle richieste del mercato”, hanno sottolineato il presidente di Gaia Edgar Meyer e l’ex parlamentare Stefano Apuzzo.

Meyer e Apuzzo hanno scritto un’accorata lettera al Papa, che -ispirando sia San Francesco e con le sue prime esternazioni- ha già dimostrato di essere un “Papa buono”, pregandolo di voler esprimere, in occasione del la Santa Pasqua, disappunto sull’usanza crudele “che non fa onore alla pietà cristiana e che Gesù oggi certamente non approverebbe”. “Una vera Pasqua cristiana non può tollerare lo spargimento di tanto sangue e sofferenza di innocenti”, ha concluso Meyer.

Il problema per chi segue il rito rimane, ma a ben vedere anche in Spagna la tradizione della Corrida sembrava un rito destinato a non cambiare mai. Forse la sensibilità di oggi è destinata a cambiare anche il modo che abbiamo di esprimere il nostro credo. E voi? Che tipo di scelta farete per questa Pasqua? Saranno gli ortaggi i protagonisti della vostra tavola oppure no?