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28 Gennaio 2013

Allarme obesità, record in Molise

Allarme obesità, record in Molise Molto rimane da fare contro i chili di troppo ma, a causa della crisi, gli italiani sono dimagriti

Un rapporto difficile quello tra gli italiani e la bilancia che vede ancora troppi abitanti del Belpaese in grave sovrappeso. Sarà, forse, anche colpa della soppressata se il Molise è la regione italiana con il più alto tasso di obesità secondo i dati del Rapporto Istat Noi Italia. Ma la Coldiretti evidenzia, sulla base delle serie storiche dello stesso Istat, un'inversione di tendenza: nonostante i problemi di peso permangano, infatti, per la prima volta in vent'anni gli italiani sono più magri. Ma poiché la causa di ciò è attribuita alla crisi a risentirne è la qualità dell'alimentazione.
Regioni oversize
In Molise circa un abitante su 7 della regione è in grave sovrappeso, contro la media nazionale del 10 per cento. Al secondo posto la Basilicata (13,1%) seguita dalla Puglia (12,6%).

Marcello Lucchese, Presidente della Società italiana di chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche (Sicob) afferma: "Anche se si tratta di numeri inferiori rispetto a quelli di altre nazioni europee non dobbiamo sottovalutare la situazione. Il numero degli obesi italiani è cresciuto del 25 per cento dal 1994 a oggi e anche nelle regioni settentrionali".

L'obesità, ricordano gli esperti, provoca una serie di gravi malattie che possono portare alla morte, come ipertensione, diabete e cancro. Lucchese continua: "Quando dieta, esercizio fisico e cure farmacologiche non sono sufficienti è opportuno sottoporre i pazienti a tecniche di chirurgia bariatrica e non certo per fini estetici ma per salvare loro la vita".

A questo va aggiunto l'impatto economico: i costi sociali legati all'obesità ammontano a 23 miliardi di euro, di cui 11 a carico del Sistema sanitario nazionale. A questi vanno aggiunti i costi indiretti quantificabili a 65 miliardi di euro annui e rappresentanti da decessi, riduzione della produttività lavorativa, assenza dal lavoro, sussidi pensionistici e disoccupazione.

La crisi fa bene alla linea?
Nonostante non siamo un popolo di filiformi, la crisi ha fatto registrare per la prima volta un'inversione di tendenza con la popolazione che dimagrisce per la prima volta negli ultimi vent'anni. Questi i risultati di un'analisi della Coldiretti in base alle serie storiche dell'Istat. Quasi un italiano su due è in sovrappeso e la situazione resta preoccupante per il 56,2 per cento di uomini e il 36,1 per cento di donne. Nonostante ciò, la Coldiretti sottolinea che in Italia nell'ultimo triennio si è registrato un significativo calo del numero di cittadini in sovrappeso di mezzo punto percentuale, con oltre 250mila persone che hanno stretto la cinghia dei pantaloni e sono ora in perfetta forma.

Al top del dimagrimento, il mezzogiorno dove negli ultimi 3 anni sono aumentati del 2,2 per cento gli abitanti in peso forma ma sono anche cresciute quasi dell'uno per cento le donne che sono rientrate nella taglia giusta.

Secondo la Coldiretti, la bilancia conferma dunque i dati sul calo dei consumi alimentari degli italiani che hanno registrato una riduzione dello 0,6 per cento nel commercio alimentare al dettaglio che risparmia solo i discount, in aumento dell'1,6 per cento nei primi undici mesi del 2012 secondo l'Istat.

Se la riduzione del peso medio è in generale un fatto positivo a preoccupare è la qualità dell'alimentazione con gli italiani che sono stati costretti a tagliare in quantità prodotti base della dieta mediterranea come il pesce fresco (-3,4 per cento) o la frutta (-1,9 per cento) secondo i dati Ismea dei primi nove mesi del 2012, mentre si registra un aumento negli acquisti di prodotti low cost spesso di origine incerta e con dubbie caratteristiche salutistiche e nutrizionali.