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21 Dicembre 2012

Ombre e luci sul Natale

Ombre e luci sul Natale:crollano le prenotazioni in hotel ma sale la spesa per i pranzi a casa. Federalberghi prevede un calo del 13%,

Niente pranzo frugale per il Natale 2012. Per il menù più atteso dell'anno si spenderà il 10% in più rispetto all'anno scorso per una media di 97 euro a testa. Lo rivela Confesercenti, precisando che quasi tutti gli italiani passeranno le festività nel calore di un focolare. Si lamenta quindi Federalberghi, che sottolinea come solo 12,4 milioni di italiani andranno in vacanza, facendo registrare così al turismo un -5% rispetto al 2011.
Per Federalberghi è crisi nera: -5% su base annua
A Natale e Capodanno solo 12,4 milioni di italiani andranno in vacanza, facendo registrare così al turismo un giro d'affari di 7,6 miliardi di euro, -5% rispetto al 2011. Lo rileva Federalberghi in un'indagine realizzata con il supporto tecnico dell'istituto Acs Marketing Solutions. Tra coloro che non faranno alcuna vacanza, pari a 47,6 milioni di italiani (circa l'80% della popolazione), circa 32 milioni dichiarano di non potersi muovere per motivi economici. "Abbiamo sicuramente vissuto uno degli anni più difficili della storia moderna del nostro Paese - dice il Presidente degli albergatori italiani Bernabò Bocca - con pesanti perdite di fatturato e presenze per le imprese ricettive stimabili in almeno il 10%, una flessione di lavoratori attorno alle 50 mila unità ed un aggravio di tassazione per imprese e consumatori al limite del sopportabile".

Per confesercenti il Natale sarà in crescita
La crisi, stando all'indagine di Confesercenti-Swg, può aver influito sulla scelta di festeggiare dentro casa il Natale, ma di certo non ha spento la voglia di celebrare. Almeno a tavola: quest'anno gli italiani hanno intenzione di spendere per il menu natalizio il 10% in più rispetto al 2011, per una media di 97 euro a testa. In particolare, si assiste a una diminuzione consistente, per la prima volta dal 2009, della quota di italiani indirizzati verso una scelta low-cost, con spesa contenuta entro i 75 euro: erano il 57% nel 2011, sono il 51% ora.

Passano dal 32 al 34%, invece, i concittadini che spenderanno tra 76 e 125 euro, e dal 10 al 12% chi spenderà fino a 250 euro a persona. In ascesa anche i supermenu da oltre 250 euro, scelti quest'anno dal 3% degli italiani, contro l'1% del 2011. Gli italiani, dunque, tornano a mangiare a casa. Ma questo non vuol dire che la cena della Vigilia e il pranzo di Natale siano come quelli di una volta. "Innanzitutto nella quantità delle portate: che quest'anno sono di meno, ma più elaborate" spiega Gian Paolo Angelotti, presidente di Fiesa, la federazione della Confesercenti del settore alimentare.

Meno piatti ma più elaborati
"Invece di due primi, molti clienti hanno optato per un solo piatto, di solito in linea con la tradizione locale. Confermato l'antipasto a base di pesce o di carni, dai gamberetti alle animelle, mentre calano i fritti. In più, quest'anno si assiste al ritorno alla ribalta dei risotti e cappelletti in brodo, mentre si affermano novità come i crostini (soprattutto in Toscana) e le verdure sottaceto (in Lombardia). Tornano di moda, insomma, le conserve della nonna, mentre si assiste a una diminuzione delle portate - continua Angelotti - anche per i secondi".